Si chiama Halyomorpha halys e da circa tre anni è il pericolo numero uno dei frutticoltori modenesi. Si tratta della cimice asiatica, l’insetto che ha fatto la prima comparsa nel territorio modenese nel 2012 e che ha allargato il suo raggio d’azione a tutto il Nord Italia. Le regioni più colpite sono l’Emilia Romagna, la Toscana, la Lombardia, il Piemonte, il Friuli e il Veneto, ma la maggiore concentrazione riguarda le provincie di Modena e Reggio Emilia.
«I danni causati dalla cimice asiatica – precisa la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi – hanno trovato spazio nella stampa nazionale solo nelle ultime settimane, ma i frutticoltori modenesi conoscono bene questo insetto e i problemi che porta, perché da quattro anni i loro campi sono invasi da questo “ospite”. L’incidenza della cimice asiatica sui raccolti frutticoli è stata molto alta negli ultimi tre anni, con danni rilevantissimi sui raccolti, in particolare su quello delle pere. Oggi la situazione è peggiorata: la cimice asiatica si è diffusa in altre regioni e sta invadendo non solo le campagne, ma anche i centri abitati. Soluzioni ancora non ne sono state trovate, il Consorzio fitosanitario provinciale e la Regione stanno studiando il caso per cercare un rimedio. Intanto, – spiega la presidente Bergamaschi – parallelamente Confagricoltura Modena sta lavorando per cercare di ottenere delle forme di indennizzo in favore delle imprese che hanno avuto danni ingenti causati dalla cimice asiatica».