Mercato domenicale: i banchi tornano al loro posto grazie alla ricostruzione. Lo annuncia il vice sindaco di Cavezzo e assessore al commercio Flavio Lodi.
Buone notizie, quindi, per il futuro del mercato settimanale (due appuntamenti ogni sette giorni, il mercoledì e la domenica), per gli operatori e per gli avventori.
La ricostruzione, nel frattempo, continua, spiega una nota del Comune: gli edifici sono terminati, i cantieri chiusi e anche gli ambulanti possono, finalmente, tornare al loro posto.
Gradualmente, tutto torna al proprio posto.
Il condominio ‘Teatro’, quello che ospitava il cinema ‘Società operaia’ e che oggi vede, al piano terra, il rinnovato negozio ‘Pacchioni dal 1930’, è stato completato.
«Fa piacere – esordisce il vice sindaco Flavio Lodi – vedere esercenti e condomini che possono tornare alla loro sede pre terremoto del 2012.
La chiusura del cantiere ha permesso anche agli ambulanti che occupavano i loro posteggi abituali di rientrare e occupare il proprio posto originario.
Grazie al prezioso lavoro svolto dall’ufficio commercio, gestito in forma volontaria dal prezioso Cattabriga, sette ambulanti sono ora in via Gramsci.
In una nuova disposizione.
Provenienti da via Volturno dove si erano traferiti per alcuni anni».
La richiesta degli ambulanti di tornare al centro del mercato è stata accolta. L’attenzione sul tema del mercato, da parte dell’amministrazione di centro sinistra non è mancata.
«Siamo consapevoli – dice l’assessore Lodi – che il rifacimento di piazza Martiri porterà disguidi e disagi a breve termine sul mercato.
Con la collaborazione tra gli ambulanti e l’ufficio commercio, che sarà implementato tra poco, attraverso il percorso già imbastito, ridurremo l’impatto.
Lo sviluppo dell’area mercatale, fra via Cavour, via Gavioli e via Vittorio Veneto -finisce il vice sindaco – dovrebbe consentire di creare una sorta di anello e accompagnare lo shopping domenicale dei clienti».
In attesa che il progetto ‘Piazza’ trovi il suo compimento e si realizzi un nuovo look per il centro storico, i ‘fiori di ritorno’ alla normalità continuano a sbocciare.