Sono una decina le famiglie WelcHome a Modena, famiglie cioè che, aderendo al progetto WelcHome nato dalla partnership di mondo del volontariato, associazionismo, terzo settore e assessorato al Welfare del Comune di Modena, si sono rese disponibili a ospitare un rifugiato per un periodo di circa sei mesi, in un percorso di ospitalità condiviso e guidato.
L’accoglienza nell’ambito del progetto WelcHome è rivolta a minori stranieri non accompagnati (attualmente a Modena sono 92 quelli collocati in strutture), anche richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale rientranti nello Sprar, il Sistema nazionale di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (a Modena sono una decina i posti Sprar riservati a minori).
Si tratta per lo più di ragazzi alla soglia della maggior età e neo maggiorenni che hanno già fatto un percorso in comunità dimostrando buone capacità di autonomia e volontà di partecipare alla vita sociale e a percorsi d’integrazione.
La permanenza media nel progetto è di circa sei mesi rinnovabili per altri sei e prevede che, attraverso una rete di servizi di orientamento e informazione, si accompagni la persona verso l’autonomia e l’integrazione.
WelcHome intende quindi, spiega una nota del Comune di Modena, offrire un’opportunità in più attraverso la sperimentazione di un percorso di accoglienza che pone al centro le relazioni e la solidarietà. Fondamentale è il ruolo del volontariato nel costruire una rete in grado di fornire alle famiglie supporto affettivo e un aiuto concreto nelle attività pratiche, dall’avvicinamento al lavoro all’accompagnamento per il disbrigo delle pratiche.
Ai nuclei familiari che si propongono per l’esperienza viene dato il supporto informativo e formativo iniziale e un sostegno continuativo di consulenza durante il percorso per gli aspetti organizzativi, relazionali e psicologici a seconda delle esigenze che dovessero presentarsi.
Al progetto WelcHome partecipano Arci Modena, associazione Amazzonia Sviluppo, associazione Porta Aperta, associazione Servizi Volontariato Modena, Associazioni straniere e comunità religiose di Modena, Caritas Diocesana, Consulta comunale delle Politiche familiari, solidali e della Coesione sociale, Forum delle Associazioni Familiari, Forum Terzo Settore, Rete Famiglie per l’Accoglienza. Inoltre, l’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Rete delle associazioni modenesi a sostegno delle famiglie per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati e richiedenti asilo.
I RICHIEDENTI ASILO CURANO LE AREE VERDI DEL POLICLINICO
Sono una decina, coordinati dai volontari del Comitato anziani Sant’Agnese. Presto un Accordo operativo per la realizzazione delle attività di volontariato
Riconoscibili da casacca catarifrangente e cartellino identificativo, armati di guanti, rastrelli e sacchi del pattume sono di fatto già entrati in azione i volontari che si occuperanno della pulizia e della cura del verde delle aree adiacenti il Policlinico. Si tratta di una decina di richiedenti asilo inseriti nel programma ministeriale Mare Nostrum, impegnati accanto ai volontari del Comitato anziani Sant’Agnese e a studenti in alternanza scuola lavoro, nell’ambito di un progetto di inserimento sociale promosso dal Comitato anziani e orti Sant’Agnese e dall’assessorato al Welfare del Comune di Modena, con la collaborazione dell’Azienda Universitaria Ospedaliero Policlicnico, del Circolo Usl 16 e della cooperativa Caleidos.
Il primo banco di prova è stato nei giorni scorsi, quando una decina di migranti e tre ragazzi in alternanza scuola lavoro coordinati dai volontari del Comitato anziani hanno ripulito le arre verdi intorno all’ospedale: un appuntamento che si ripeterà due volte al mese. L’iniziativa intende innanzitutto favorire la socializzazione e l’integrazione tra persone provenienti da esperienze diverse e da paesi diversi, pertanto alla cura e manutenzione del verde, a cui parteciperanno insieme ai migranti volontari di diversi comitati e associazioni, si affiancheranno anche momenti di festa.
A regolare i rapporti tra Comune, Comitato anziani Sant’Agnese, Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico, cooperative sociali che gestiscono l’accoglienza dei richiedenti asilo, è una convenzione per la realizzazione di attività di volontariato nell’ambito di progetti di inserimento sociale per i migranti.
Intanto, si sta predisponendo l’Accordo operativo per la realizzazione di percorsi di socializzazione attraverso attività di volontariato sociale, ambientale e sportivo, rivolti a persone inserite nell’ambito di programmi governativi di accoglienza per richiedenti protezione internazionale e umanitaria nel territorio della città di Modena. A sottoscriverlo saranno Prefettura, Comune di Modena, Associazione Servizi per il Volontariato, Forum Provinciale del Terzo Settore, Arci, Croce Rossa Italiana che oltre un anno fa con analoghe finalità avevano firmato un Protocollo d’intesa e che oggi confermano la volontà di proseguire ed ampliare ad altri soggetti la collaborazione, recependo le indicazioni e gli strumenti proposti dalla Regione Emilia Romagna nell’Accordo di Collaborazione del 14 settembre 2015.
L’obiettivo finale è arricchire la conoscenza del territorio e migliorare l’integrazione dei migranti, favorire percorsi di accompagnamento e inclusione sociale attraverso attività di volontariato svolte in ambiti di utilità sociale e di pubblico interesse. Potranno rientrarvi i migranti che abbiano presentato istanza per il riconoscimento della protezione internazionale o siano in attesa dell’esito del ricorso nel caso abbiano impugnato una decisione negativa della Commissione. I richiedenti asilo dovranno quindi aderire ad un’organizzazione di volontariato, associazione di promozione sociale o cooperativa sociale di tipo B e sottoscrivere il Patto di volontariato.