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Passo dopo passo – Scrocchiare le dita fa bene o fa male?

da | Ott 25, 2016 | Rubriche, Salute | 0 commenti

PASSO DOPO PASSO

di Lorenzo Cavazzuti

Chi  di  voi  non  scrocchia  le dita?  Che  cosa  succede  al nostro  corpo  quando  facciamo  questo  movimento?  Fa bene  o  fa  male?  La  ricerca ancora non se n’è occupata su larga scala, ma qualcosa si  muove.
Nonostante   decenni   di ricerca,  il  meccanismo  alla base  del “cracking” articolare, deve ancora essere scientificamente validato. Fino a poco tempo si sapeva poco   riguardo   il   processo attraverso  il  quale  i  rumori vengono emessi dalle articolazioni  sottoposte  a  forze  di distrazione. Lo studio di Kawchuk e altri ( PLoS One 10 2015  e  0119470)  ha  utilizzato  per  la  prima  volta  una MRI  (risonanza  magnetica) in  tempo  reale,  per visualizzare lo spazio delle articolazioni     metacarpofalangee (MCP)  mentre  veniva  applicata  una  forza  di  trazione lungo l’asse.
Un  maschio  adulto  con  la capacità   di   provocare   un crack  delle  sue  articolazioni MCP ha partecipato allo studio.  Durante  la  distrazione,la  RMI  registrava  immagini dell’articolazione   con   una frequenza  di  3,2  frames  al secondo. I  risultati  dell’autore  sostengono  la  tribonucleazione,  per  cui  si  crede  che  il cracking  risulti  dalla  formazione di una cavità, piuttosto che dalla rottura di una bolla  pre-esistente.  L’intensità del    segnale    proveniente dall’articolazione immediatamente dopo il cracking, conferma  la  creazione  di  una zona d’aria nello spazio articolare,  che  persiste  oltre  il momento  di  produzione  del suono.  Definendo  l’eziologia di fondo del cracking articolare,  gli  autori  sperano  di comprendere meglio vantaggi e svantaggi terapeutici.
Insomma, a far rumore è l’aria che si sposta. Se faccia male  o  bene beh…  ancora non si sa.

 

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