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Fiaccolata per la sicurezza a Mirandola, Platis: “Ora le cose devono cambiare”

da | Nov 21, 2016 | Mirandola, Lo sai che..., Richiedenti asilo | 0 commenti

Ieri pomeriggio sono scese in piazza per una fiaccolata di protesta quasi 300 persone convocate attraverso il gruppo Facebook A Mirandola, e tra queste c’èra Antonio Platis, capogruppo Forza Italia Area Nord, rilasciate durante il comizio finale della fiaccolata per la sicurezza a Mirandola. Ecco cosa ha detto.

“Ora le cose devono cambiare. Secondo me il problema sicurezza va affrontato su due livelli: politica meno lassista e uomini in giro per le strade.”

“Il primo aspetto – commenta Antonio Platis di Forza Italia – è relativo all’atteggiamento che l’Amministrazione Comunale ha. Tre episodi molto emblematici:
-Da febbraio 2016 ci dicono che i reati sono calati ma la Prefettura non si è degnata di dare i numeri richiesti. In un mondo normale, se un ente si rifiuta di rispondere, il sindaco alza il telefono e si incavola. Qui invece incassano. Eccome se incassano.
-il PD ha fatto spendere per il campo nomadi una barca di soldi, ma avevamo ottenuto che se qualcuno fosse stato beccato a rubare sarebbe stato cacciato e non avrebbe più goduto di aiuti. Il tutto, nero su bianco, in un regolamento. Alcuni di questi ‘signori’ sono stati trovati con una dozzina di condizionatori rubati nei MAP dei terremotati. Immediatamente convochiamo la commissione controllo e garanzia per applicare il regolamento ma … l’Amministrazione deve chiedere il casellario giudiziario ed il tempo passa, passa, passa, …
-il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna (Partito Democratico) ha dichiarato pochi giorni fa che la bassa terremotata deve ospitare ‘presunti profughi’. Va bene aiutare chi è in difficoltà ma ospitare dei ‘marcantonio’ di 20 anni provenienti da zone prive di conflitti bellici mi sa di presa in giro. Entro fine mese all’Unione Area Nord sarà discussa la nostra richiesta di escludere la zona terremotata da questa ‘ospitalità’, fino a quando le nostre case non saranno ricostruite. Vedremo che vota ‘si’ e chi ‘no’.
L’altro aspetto del problema è di tipo prettamente operativo:
le piante organiche di polizia e carabinieri sono ferme agli anni ottanta o giù di lì e, per giunta, non sono neppure al completo; chiedere di elevare da semplice stazione a tenenza i carabinieri di Mirandola è uno dei modi, ad esempio, per potenziare ‘indirettamente’ l’organico. Bisogna barattare con il Ministero i grandi investimenti che sono in cantiere per le sedi delle forze di polizia con uomini e mezzi. Forze che non devono essere ingolfate in ufficio, ma operative sulle strade.
I vigili, ritengo, non siano sceriffi e debbano essere impiegati nel giusto modo, ad esempio sostituendo le forze dell’ordine dai compiti meno operativi. A questo si aggiunge che l’Amministrazione comunale, se reputa la sicurezza una priorità, potrebbe dotarli di strumenti tecnologici più innovativi per garantire il pattugliamento del territorio attraverso il controllo dei varchi d’accesso e nuovi sistemi di videosorveglianza. Strumenti pagati con tasse comunali ma al servizio di tutte le forze di polizia. Sempre sul versante della polizia municipale non è possibile che ormai da anni non vi sia un comandante del corpo di PM. Il posto è vacante e mai bandito.

Dopo questa grande manifestazione trasversale le cose devono cambiare. Come accadde nel 2007 con la serrata dei commercianti, dopo quell’evento organizzato da Antonio Tirabassi, l’Amministrazione comunale cambiò rotta e l’amico Lorenzo Bergamini (capogruppo di FI all’epoca) riuscì ad ottenere tutta una serie di interventi specifici (l’attuale sistema di videosorveglianza e il corpo unico di PM nacquero proprio in quegli anni). Vedremo se le attuali Giunte di Mirandola e dell’Unione saranno altrettanto lungimiranti.

 

 

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