Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale domenica è stato percepito anche al Museo Geologico ‘Capellini’ dell’Università di Bologna, creando qualche problema ad uno dei pezzi più rari della collezione: lo scheletro di
Diplodoco. Il tratto finale della coda del dinosauro si è staccato dallo scheletro, rimanendo comunque sospeso in aria, assicurato al soffitto da fili metallici. La frattura è stata probabilmente causata da un’oscillazione discorde dal resto della coda, ancorato anch’esso al soffitto, ma solidale col corpo dello scheletro, appoggiato al pavimento.
In sostanza, ha spiegato Gian Battista Vai, responsabile scientifico museo, all’Ansa, “un classico colpo di frusta”. Il presidente del sistema museale d’Ateneo, Roberto Balzani, ha assicurato l’impegno per il ripristino della coda fratturata. Lungo 26 metri e alto 4, il Diplodocus Carnegie non è un fossile originale, ma una riproduzione preziosa da esposizione che fu donata all’Italia dal magnate americano dell’acciaio Andrew Carnegie nel 1909.