“Invece di esprimersi nettamente contro qualsiasi tipo di ipotesi di nuove trivellazioni nell’area del sisma, la Giunta nasconde la testa sotto la sabbia limitandosi a dire di non essere a conoscenza di nessuna nuova istanza. Un atteggiamento che non fa altro che confermare che Bonaccini e i suoi assessori non hanno nessuna intenzione di rinunciare alla trivelle, anche nelle zona del terremoto”.
È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che nei giorni scorsi l’assessore regionale alle Attività Produttive, Palma Costi, e quello all’Ambiente Paola Gazzolo hanno smentito la presentazione di una nuova istanza sulla ricerca di idrocarburi a Reno Centese da parte della Exploregenergy. L’azienda ha infatti avanzato richiesta solo al Ministero, come è prassi di legge. “Limitarsi a sostenere, come hanno fatto la Gazzolo e la Costi, che al momento la Regione non è a conoscenza di questa richiesta, visto che è il Ministero a gestire la pratica, è una totale presa in giro nei confronti dei cittadini di quel territorio già duramente colpito dal terremoto di quattro anni fa – spiega Giulia Gibertoni – Dire che solo quando verrà chiesto un parere sulla VIA la Regione si occuperà della vicenda, la dice lunga su quello che è il reale scopo di questa Giunta. Il suo unico obiettivo è quello di prendere tempo per poi dare il via libera al progetto, come d’altronde conferma la revoca della sospensione della trivellazioni che Bonaccini ha voluto e attuato a luglio del 2015, calpestando quello che è il sacrosanto principio di precauzione e il diritto alla sicurezza dei cittadini. Per questo – conclude Giulia Gibertoni – abbiamo presentato una interrogazione dove chiediamo alla Giunta di esprimersi chiaramente sulla vicenda di Reno Centese una volta per tutte, senza mezze verità e soprattutto senza continuare a nascondere la testa sotto la sabbia. Sostenere che non si è a conoscenza della presentazione di nessuna nuova istanza non significa escluderlo a priori, come invece una Regione che ha subìto un trauma così forte come quello del terremoto dovrebbe fare senza pensarci due volte. I rischi legati alle trivellazioni non sono ancora del tutto chiari”.