“Non disperdere tutto il patrimonio di sport, di salute e di professionalità, da sempre vanto della città di Finale Emilia”. E’ l’appello lanciato dai genitori dei ragazzi che frequentavano la piscina di Finale Emilia a ormai sei mesi dalla sua chiusura. All’orizzonte non ci sono per ora spiragli, e la situazione sta mettendo a rischio, raccontano i genitori, l’esistenza stessa di tante realtà sportive, crea problemi ai disabili che non possono più fare attività in acqua e disagi alle famiglie che vedono i figli rinunicare a nuoto o farsi accompagnare lontano tutti i pomeriggi. Ecco la lettera che hanno inviato la sindaco.
All’egregio Sindaco di Finale Emilia, alla Giunta comunale, al Presidente del Consiglio comunale e ai Consiglieri tutti
Siamo un nutrito gruppo di genitori, bambini e ragazzi che praticano nuoto a livello agonistico e non. Con la presente intendiamo non solo manifestare il disagio che stiamo vivendo a causa della mancata apertura della piscina, ma anche dare voce agli oltre 1600 cittadini di ogni età, che nel solo anno passato avevano utilizzato l’impianto e che, da giugno di quest’anno, non possono più fare attività oppure per farla debbono recarsi fuori dal nostro comune. Il progetto di acquaticità rivolta ai diversamente abili, che aveva nell’impianto di Finale Emilia il baricentro delle attività è interrotto, non solo per i finalesi ma anche per i ragazzi che venivano anche da comuni limitrofi. Stessa sorte per i corsi rivolti alla terza età e per quelli che normalmente venivano programmati per i vari ordini di scuole presenti sul territorio .
Gli atleti ed i preagonisti, non possono allenarsi a Finale e sono costretti a loro spese a spostarsi negli impianti natatori limitrofi aumentando i costi ed i disagi per le famiglie coinvolte. Ricordiamo che coloro che hanno più di dodici anni si allenano 5/6 volte alla settimana. Stessa sorte stanno subendo i Master e la squadra di pallanuoto, che ribadiamo debbono allenarsi fuori comune.
La società sportiva in questa incertezza, non potendo garantire continuità e nemmeno sicurezze, vede atleti ed agonisti spostarsi verso altre società attive nei paesi confinanti, mettendo a repentaglio la propria quarantennale esistenza nel nostro comune; ancor peggio è la situazione di quei ragazzi che si ritirano dall’attività da più anni intrapresa o di quelli che avrebbero voluto approcciarsi ma sono disincentivati dalle trasferte. Ricordiamo che la Futura è la società più titolata e con più professionalità di tutta l’area nord di Modena e Ferrara.
Non da ultimo la nostra solidarietà va alle famiglie dei dipendenti che prestavano il loro servizio in piscina.
Sappiamo che il nostro comune non ha molte risorse da investire ma Vi chiediamo un grande sacrificio per non disperdere tutto questo patrimonio di sport, di salute e di professionalità, da sempre vanto della città di Finale Emilia.
Ci sentiamo di sottolineare che nella valutazione dei costi della struttura si considerino anche i costi e/o i mancati ricavi che un comune come Finale Emilia può patire senza un impianto così importante. Meno persone da fuori verranno a Finale e viceversa finalesi che vanno fuori consumano fuori e fanno ricche altre realtà limitrofe.
Infine Vi chiediamo di considerare il nostro sport alla stregua degli altri e che come gli altri ha bisogno di aiuti comunali per poter sopravvivere.
Sappiamo che sono stati fatti bandi e che sono andati deserti perché le condizioni economiche proposte non sono risultate accettabili da nessun gestore privato.
Abbiamo consapevolezza che col passare del tempo qualsiasi altra offerta anche più accattivante perda la propria efficacia perché ormai metà stagione è già persa.
Per questi motivi chiediamo di agire con massima urgenza valutando ogni possibile proposta per il bene che non è solo dei singoli ma dell’intera comunità.
Gruppo genitori pro piscina di Finale Emilia