Giornata di sciopero con presidio davanti ai cancelli della Titan Italia Spa di Finale Emilia, a seguito della sospensione della trattativa, riguardante il rinnovo del contratto aziendale, che coinvolge i 318 metalmeccanici ad oggi occupati. L’iniziativa di lotta è promossa da tutte le sigle sindacali Fim/Cisl, Fiom/Cgil, Uilm/Uil, Usb, SiCobas.
“Dopo 22 ore di sciopero nelle ultime due settimane, ancora nessuna novità – afferma Alessandro Cambi della Fiom/Cgil Area Nord- permangono notevoli distanze tra le richieste sindacali e le proposte fatte sino ad ora dalla direzione aziendale”.
Ma i lavoratori non ci stanno. Nella giornata di oggi davanti ai cancelli ancora presidiati, si svolgeranno le assemblee, che determineranno nuove iniziative di lotta per la prossima settimana, qualora non ci siano nuove proposte e sviluppi sulle richieste di ripresa della trattativa, bruscamente interrotta dalla direzione aziendale il 16 novembre scorso.
La vicenda
Il 4 novembre l’azienda ha fatto una proposta, nella riunione in Confidustria a Modena, per “preservare il clima di pace sociale considerato fattore vincente per affrontare le difficoltà di mercato”. Ma la controparte, si legge nella comunicazione affissa in fabbrica, “continua a sostenere le proprie richieste economiche che vanno ampiamente oltre l’attuale sostenibilità per lo stabilimento di Finale Emilia, senza quindi analizzare ed apprezzare lo sforzo economico aziendale calato in un contesto complesso ed articolato”.
La Titan infatti “verte in una situazione incertezza relativa alle prospettive di mercato generata dalla fase post sisma del 2012 e dal mercato agricolo che non accenna a dare segnali di ripresa anche per il 2017”. A sostegno delle rivendicazioni della piattaforma per l’integrativo, i dipendenti hanno indetto alcune ore di sciopero e ieri ce ne sono state due con fermate a singhiozzo. Al che la Titan ha detto basta comunicando la sospensione della trattativa per il rinnovo della parte economica del contratto integrativo che scade a fine 2016 “per la mancanza di elementi di compatibilità dal punto di vista economico e finanziario”.