VENDERE 2.0
di Katia Motta e Flora Hyeraci
Dal 2009, le circa 80 acetaie modenesi e reggiane che producono Aceto Balsamico di Modena IGP sono in forte crescita nel panorama internazionale, con una produzione totale di oltre 97 milioni di litri nel 2014 (+12% sul 2013, fonte Sole24Ore), pari a un valore di 700 milioni di euro. L’assegnazione del marchio di origine e tutela IGP è stata una delle basi fondamentali di questo successo. Tuttavia la complessità del prodotto Aceto Balsamico di Modena IGP non è conosciuta nel mondo tanto quanto il suo nome.
Lo abbiamo scoperto leggendo un interessante articolo del quotidiano inglese The Independent uscito nel 2015, dove veniva presentata una gamma di Aceti Balsamici di Modena IGP con prezzi rilevati nella Grande Distribuzione britannica, da 2.50 euro a 127 euro al litro. L’ampia differenza di prezzo, in un paese appassionato consumatore del nostro oro nero come la Gran Bretagna, colpisce soprattutto considerando che il nostro aceto è venduto quasi esclusivamente a marca privata del distributore. E a un’occhiata più ravvicinata, si vede anche come la differenza di prezzo sia ad oggi l’unico segnale per il consumatore straniero per orientarsi nella sua scelta, visto che altri parametri di qualità come ad esempio la densità dell’aceto non sono evidenziati e neanche poi così noti ai più. Risultano infatti essere proprio i prodotti a prezzo più basso e più alto quelli più venduti nella gamma IGP.
L’Aceto Balsamico di Modena IGP è noto sempre più come “generico” prodotto tipico locale; nulla o quasi si sa invece delle aziende che lo producono. Almeno in parte, il valore aggiunto del nostro territorio si perde letteralmente per strada per motivi commerciali. L’affollamento del nostro distretto produttivo suggerisce poi che ci saranno in futuro acquisizioni da parte dei soggetti più forti finanziariamente: quali prospettive si aprono allora per le nostre tante acetaie, in un mercato internazionale ad alto livello di competitività? Si prevede che solo quelle con un marchio aziendale sufficientemente forte e all’altezza delle sfide internazionali saranno in grado di resistere crescendo.
Ecco perché un maggiore investimento nelle competenze di supporto al brand aziendale sulla base di un monitoraggio costante del mercato internazionale diventa allora un dovere per rimanere sulla cresta dell’onda all’estero.