Archiviata l’inchiesta sul sindaco di Crevalcore, Claudio Broglia, che ipotizzava collusione di reato con una ventina di indagati per truffa, famiglie in gran parte straniere. Ne dà notizia lo stesso Broglia, che scrive “Con i tempi della giustizia, che mi limito ad osservare, e nel più totale silenzio dei media, il Gip del tribunale di Bologna, ha depositato l’atto di archiviazione nei miei confronti per una indagine che mi vedeva coinvolto su presunti contributi erogati a famiglie terremotate. Due anni, possono essere un tempo corto o un tempo lungo per il non luogo a procedere, ognuno può pensarla come vuole. Per me sono stati due anni passati in compagnia di un sottile e subdolo sentirsi un po’ a disagio. Un disagio che in alcuni momenti si è fatto sentire un po’ di meno e in altri un po’ di più”.
Il sindaco, che è anche senatore del Pd, posta su Facebook anche una lettera che scrisse al comico Maurizio Crozza.
“Forse il momento più difficile – ricorda il sindaco – fu quando un comico molto apprezzato apri’ una puntata del suo spettacolo con la mia foto come Indagato del P.D. Era il 10 ottobre del 2015
A quel comico scrissi allora questa lettera che non ho mai reso pubblica e che so per certo gli sia stata consegnata.
Lettera che non ha mai avuto una risposta.
Ecco, solo perché se qualcheduno lo sente, potrebbe chiedergli se potesse cortesemente e provvisoriamente depennarmi dall’elenco degli indagati del P.D. ?
Buon Natale a tutti”
Carissimo Maurizio
Questa mattina guardando il cellulare ( rigorosamente acceso, un sindaco non spegne mai il suo cellulare) ho trovato un sacco di sms e wzap di persone che mi esprimevano la loro solidarietà. Ci ho messo un po’ a capire di cosa parlavano fino a quando uno di loro ha allegato la fotografia degli “indagati PD” che tu hai mostrato ieri sera a tutto schermo.
Allora sono andato a vedere lo spezzone della puntata.
Beh, debbo dire che hai perfettamente ragione, io sono un senatore del Pd soggetto ad indagini.
Anzi, ti dirò di più sono un Senatore che fa anche il sindaco di un paese dell’Emilia. Pensa, ho anche il doppio incarico. Ma di più, sono orgoglioso di essere un senatore del PD, sono orgoglioso di essere un Sindaco del PD, e sono anche ostinato nel lavoro che sto facendo sia come senatore che sindaco. Ma di più ancora l’indagine che mi vede coinvolto, verte su una ipotesi di reato, per la quale, ancorché io sia fermamente convinto di non aver commesso il reato, anzi, di avere agito nel pieno rispetto della legge, non solo non provo vergogna ma rivendico anche sotto il profilo etico,morale prima ancora che di diritto la linearità dei miei comportamenti. In ogni modo ci sono le opportune sedi e gli opportuni organismi chiamati a chiarire tutto ciò’. Certo, perché si potrebbe obiettare ” dicono tutti così”. Vedi Maurizio, ti vorrei raccontare una storiella. C’era una volta un modesto sindaco di un paesino della bassa bolognese, sconosciuto ai più, che come tanti altri sindaci cercava di fare il possibile per la sua comunità. Poi una domenica mattina si svegliò di soprassalto, un boato sordo e poi scricchiolii sinistri e tutto che tremava. Penso’ che stesse per crollare la casa e che sarebbe morto. E invece dopo pochi secondi riuscì ad alzarsi gridare alla sua famiglia di uscire e scappare in strada. Erano le 4 di mattina del 20 maggio del 2012. Era il terremoto. Da quel giorno la mia vita non è più stata la stessa. Il mio pensiero fisso era e rimane risollevare la mia comunità e le terre emiliane da quella tragedia. Seguirono settimane fatte di notti in bianco, di assunzioni di responsabilità enormi, di fatiche, di paure, di dubbi, di forza di quella forza che ti viene dal prenderti cura degli altri, dal cercare di preoccuparsi di tutti e di ciascuno. Dopo alcuni mesi il PD mi chiese di candidarmi per le elezioni nazionali. Io, che non avevo mai avuto un ruolo attivo nel PD, che non ero legato a nessuno ma mi chiesero di fare questo passo per andare a rappresentare le istanze di queste terre terremotate a Roma. Con molti dubbi e solo dopo alcuni mesi decisi di accettare, non prima di averlo condiviso con la mia comunità. Decisi di accettare perché mi sembrava che rifiutare la possibilità di dimostrare che nel parlamento ci potessero essere persone normali, magari piene di dubbi nel sentirsi adeguate ma sicuramente oneste sarebbe stato sbagliato. Questi tre anni sono stati per me molto intensi, molto duri, pieni si soddisfazioni nel vedere una comunità risollevarsi ma anche di amarezze per gli attacchi mediatici che ho dovuto affrontare. A questi si è aggiunta questa indagine nei miei confronti e nei confronti del mio vicesindaco che si sostanzia nel reato di “omessa denuncia di reato” per non avere denunciato alla procura della repubblica alcune famiglie ritrovate dentro ad abitazioni inagibili nel 2013. Reato che ritengo di non aver commesso e che comunque per il quale mi auguro la giustizia voglia procedere in tempi rapidi nei suoi pronunciamenti. Potevo dimettermi? Dovevo dimettermi? Io credo di no, e se vorrai venirci a visitare puoi parlare tu stesso con la comunità che ho il piacere di amministrare, perché qui ci si conosce tutti e puoi chiederlo a loro cosa pensano di Claudio prima ancora che del loro sindaco. Ma tutto questo non conta, quello che conta è in nome dello spettacolo e non certo dell’informazione sbattere dei volti sullo schermo. Già gli indagati.
Quanta delusione Maurizio, io che ero con Fazio in piazza maggiore a luglio 2012 quando fu organizzata la raccolta fondi per le scuole del mio paese e tu intervenisti in video con l’imitazione di Montezemolo. Quanta delusione Maurizio nel constatare in prima persona la superficialità e la spudoratezza con le quali metti alla berlina le persone. Tu hai detto riferito a me gli altri “indagati” Renzi facci sognare cacciali. Abbi il coraggio di fare pulizia! Quanta delusione Maurizio se proprio tu metti nel frullatore tutto e tutti per un punto di audience. Io non mi lego alla schiera di chi minaccia le vie legali, né tanto meno voglio mostrare i muscoli che non ho. Ti chiedo solo se ti va di riflettere un po’ su quello che è successo. Sputtanare, nulla sapendo, le persone, in questo caso me, una delle figure che più è esposta e che simboleggia un po la ricostruzione emiliana e’ uno dei più grandi favori che puoi fare ai populisti, a quelli che vorrebbero dirci che siamo come l’Aquila a quelli che non si fidano delle istituzioni, alle mafie. Sì alle mafie. Non pretendo e non chiedo pistolotti riparatori ci mancherebbe, né repliche o chiarimenti, per favore no. Ho premesso io che sono indagato e quindi formalmente non hai detto una bugia, hai solo detto un frammento di verità privo di ogni contesto. Ma se ti assalirà per un momento il rimorso di avere fatto una cazzata e il tarlo che si possono anche ferire affetti persone, comunità , sarà già qualcosa di importante, perché la satira non può e non deve avere censure ma il rispetto per le vite delle persone che non si conoscono un po’ si
Ti lascio con le parole di un amico e mio cittadino onorario scritte all’indomani del terremoto.
” quando tutto sarà finito, i morti sepolti e i muri riparati, quando non sarete più di intralcio ai soccorsi, andate a Crevalcore e ditemi se non è bella “. Michele Serra
Ecco adesso non è ancora tutto finito ma molti muri sono già riparati e se vuoi puoi venirci a prendere un caffè a Crevalcore, forse comprenderesti meglio le mie parole.
Adesso hai due scelte, ascoltare la tua coscienza o il tuo ego, decidi tu.
Buona vita
Claudio Broglia”