Seduta prenatalizia del Consiglio Comunale di Finale Emilia saltata per mancanza di numero legale. E’ accaduto ieri, perchè mancavano diversi consiglieri di maggioranza e come ha osservato già l’opposizione, non è la prima volta che accade. In passato però, la presenza dei consiglieri di opposizione di solito garantiva il proseguimento del Consiglio.
“Il presidente del consiglio comunale perde il controllo e l’opposizione abbandona l’aula. Fine del consiglio, si replica stasera – racconta Stefano Lugli da Sinistra Civica – Perché la maggioranza da sola non ha i numeri per garantire la legalità della seduta.”
IL REPORT SU QUANTO ACCADUTO DI LUGLI
In premessa sottolineo che per la terza volta negli ultimi quattro consigli comunali la maggioranza si è presentata con numerose assenze non riuscendo a garantire autonomamente il numero legale per il regolare svolgimento della seduta. Nelle precedenti occasioni l’opposizione ha supplito alle mancanze della maggioranza permettendo, responsabilmente, lo svolgimento dei lavori. Ieri sera abbiamo abbandonato l’aula mettendo la maggioranza davanti alle sue responsabilità. Provo a spiegarvi il perché.
Il consiglio si avvia con la giusta sottolineatura da parte del consigliere Salino del fatto che la seduta è stata convocata in modo ordinario quando invece avevamo presentato una richiesta di consiglio comunale straordinario per smaltire gli oggetti arretrati. Se un quinto dei consiglieri avanza tale richiesta non è discrezione del presidente variare la modalità di convocazione.
Il consiglio si avvia con la giusta sottolineatura da parte del consigliere Salino del fatto che la seduta è stata convocata in modo ordinario quando invece avevamo presentato una richiesta di consiglio comunale straordinario per smaltire gli oggetti arretrati. Non è discrezione del presidente decidere le modalità di convocazione.
Al momento dell’avvio dei lavori il presidente del consiglio Boetti inverte arbitrariamente l’ordine del giorno e pone come primo oggetto in discussione l’ultimo punto, l’interrogazione che ho presentato pochi giorni fa in merito al previsto smaltimento nella discarica di Finale Emilia dei rifiuti della bonifica propedeutica alla realizzazione della conca di navigazione di Valdaro (MN). Potete leggere l’interrogazione a questo link: http://stefanolugli.blogspot.it/…/interrogazione-sul-previs…
Si tratta di un metodo mai adottato fino ad ora, perché la risposta alle interrogazioni è sempre avvenuta in coda alla discussione degli oggetti amministrativi, che hanno carattere di priorità, e pensato appsitamente dal presidente Boetti con l’obiettivo di “punire” la mia azione politica di consigliere comunale.
Nell’introdurre l’interrogazione il presidente del consiglio ha sottolineato più volte come tale richiesta avesse appesantito il lavoro degli uffici e facesse perdere tempo al consiglio comunale, e durante lo svolgimento del dibattito ha ripetutamente cercato di togliermi la parola. Di fronte a questo atteggiamento lesivo dei miei diritti di consigliere comunale, oltre che irresponsabile, abbiamo deciso di abbandonare l’aula facendo mancare il numero legale. Se la maggioranza vuole andare avanti a testa bassa deve assicurarsi di avere i numeri per procedere da sola. Se il presidente del consiglio vuole svolgere un ruolo politico si dimette e fa il consigliere comunale, finchè occupa quella poltrona deve essere garante dei diritti dei consiglieri comunali, e ieri sera non lo è stato.
Assicuro che con l’interrogazione non ho appesantito il lavoro di nessuno, né degli uffici (a cui ho persino inviato il materiale di ricerca) né della giunta comunale. Ho invece esercitato il mio ruolo di controllo sull’azione politico-amministrativa della giunta e dell’amministrazione comunale.
Se c’era un punto da mettere in discussione per primo era la delibera sulla convenzione per la gara delle reti del gas, non certo l’ultima interrogazione presentata in ordine di tempo.