Marino Golinelli e Mario Veronesi nell’Albo delle personalità “emerite” di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. All’imprenditore farmaceutico e filantropo bolognese di origini sanfeliciane Marino Golinelli, e all’imprenditore del biomedicale mirandolese Mario Veronesi, l’università attraverso il Rettore Angelo Andrisano ha conferito il Sigillo dell’Ateneo, riconoscimento delle capacità innovative dimostrate nel corso di una lunga carriera, che li ha portati ad affermarsi con successo nei loro settori.
La cerimonia è avvenuta a conclusione della prima giornata della 14/a edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione, che Unimore ha organizzato e ospitato a Modena nel Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”. La consegna del Sigillo, tributo riservato a personalità che si sono distinte nella società per meriti scientifici e culturali, è avvenuta dopo la proiezione di un filmato-intervista che ha ripercorso le tappe più significative della vita dei due imprenditori.
IL RITRATTO
MARINO GOLINELLI Imprenditore, pioniere, filantropo, visionario. Fondatore e Presidente Onorario della Fondazione Golinelli Marino Golinelli nasce a San Felice sul Panaro (Modena) l’11 ottobre 1920. Nel 1943 si laurea in Farmacia all’Università di Bologna. Il 24 gennaio 1948 rileva un piccolo laboratorio a Bologna e intraprende un’attività indipendente per la produzione di farmaci. Fonda Biochimici A.L.F.A., poi Alfa Wasserman, colosso dell’industria farmaceutica; nel 2015 si fonde con il ramo italiano di Sigma-Tau, dando vita ad Alfasigma. Nel 1988 nasce la Fondazione che porta il suo nome, con l’obiettivo di promuovere l’educazione e la formazione, di diffondere la cultura, di favorire la crescita intellettuale, responsabile ed etica dei giovani, i cittadini del futuro in un mondo globale. Oggi Fondazione Golinelli è l’unico esempio italiano di fondazione privata ispirata al modello delle grandi fondazioni filantropiche americane. Grazie a un importante intervento di riqualificazione urbana, nel 2015 realizza Opificio Golinelli, cittadella per la conoscenza e la cultura dove si svolge ampia parte delle attività formative, didattiche e culturali che fanno capo alle sei aree progettuali della Fondazione. Golinelli è oggi fondatore e presidente onorario di Fondazione Golinelli. Dopo aver già investito nella Fondazione 51 milioni di euro, Marino Golinelli ha messo a disposizione altri 30 milioni di euro per sviluppare e sostenere nei prossimi anni il progetto Opus 2065 col quale intende rafforzare la missione etica della Fondazione.
MARIO VERONESI In oltre 50 anni di carriera ha contribuito a rendere l’area nord della provincia di Modena uno dei poli industriali più importanti in Italia e il secondo in tutto il mondo. La sua avventura inizia nel garage di casa, producendo dispositivi monouso di plastica dopo una brillante intuizione avuta durante la sua carriera come farmacista a Mirandola. La prima azienda si chiamava Miraset e lui la fondò all’ inizio degli anni ’60. Passano due anni e nel novembre del 1964 Mario Veronesi grazie anche all’aiuto di alcuni amici cambia nome all’azienda che diventa Sterilplast. In quel periodo conosce i professori Confortini e Galati dell’Università di Padova che gli suggeriscono di sviluppare un rene artificiale. La scommessa riesce e nel 1966 viene fondata così la Dasco (Dyalisis Apparatus Scientific Company) come divisione della Sterilplast. Il rene artificiale made in Mirandola ha un successo pazzesco. Sterilplast cambia nome e si trasforma in Dasco. Tutti vogliono i prodotti ideati da Mario Veronesi che nel 1969 cede la Dasco al colosso svizzero Sandoz. Un altro al posto suo si sarebbe goduto i soldi incassati dagli svizzeri. E invece no. Nel 1973 Veronesi ci riprova di nuovo: riunisce i suoi amici, mette mano al suo portafoglio e costituisce la Bellco. Bellco poteva essere un bel punto di arrivo. Nel 1977 però la società viene ceduta al gruppo Eni. A questo punto il profilo professionale di Veronesi è cambiato. Non si può più ritenerlo un tipico imprenditore della bassa modenese, meglio considerarlo il primo specialista in startup del Bel Paese L’ imprenditore di Mirandola crea l’ ennesima società cioè Dideco. Si tratta di un’ azienda attiva nel settore dei prodotti per la cardiochirurgia e l’autotrasfusione. Ma nel 1986 si ripete l’ ennesimo copione: Mario Veronesi vende la sua creatore ad un colosso del calibro dell’americana Pfizer. A questo punto siamo arrivati alle ultime battute. È il 1982 quando l’ industriale di Mirandola costituisce la Darex poi ribattezzata Dar. Si tratta di un’ azienda che si mette in competizione con Dideco e che viene rivenduta anch’essa nel 1996 all’ennesima multinazionale: Mallinkrodt. L’ ultima avventura di Veronesi è Starmed, azienda fondata nel 2003 a 71 anni. Il settore prescelto è completamente diverso dai precedenti: «dispositivi monouso per ventilazione non invasiva». Emblematico della categoria una sorta di «casco» trasparente da palombaro super tecnologico per l’ insufficienza respiratoria.