E’ una storia di meravigliosa testardaggine quella che ha portato il treno, o meglio, una antica locomotiva, al Casello 33. Siamo al casello
ferroviario numero 33 della Società Veneta in via Muzza Sud 969, a 1 chilometro da Ravarino.
Qui c’è un casello della tratta ferroviaria Ferrara-Decima, attivata nel 1906 e dismessa nel 1956 quando raggiungeva anche Modena ed era gestita dalla Società Veneta.
E sarebbe stato abbandonato a se stesso se non fosse stato per l’ostinazione e la testardaggine della professoressa Marisa Reggiani, che aveva tutte le intenzioni di farlo rivivere. Un modo per ricordare tutti i pomeriggi passati lì a giocare quando era piccola, affianco a casa sua, un luogo del cuore insomma.
Così è stato. La Reggiani ha prima acquistato il rudere, poi lo ha piano piano ristrutturato. Ha persino trovato dei binari e li ha fatti installare a mo’ di strada ferrata. Oggi si completa l’operazione con l’arrivo di una vera e propria locomotiva a carbone che qui ha trovato una nuova casa.
La locomotiva proviene da un privato di San Giovanni in Persiceto, era nel cortile di un’azienda a ridosso del centro. E’ stata posata proprio ieri, e ora ha un binario tutto suo. E un casello tutto suo.
Il futuro?
Arricchire il museo della linea Ferrara-Modena che verrebbe installato nel casello. Servirebbero panche in legno, bandiere, lanterne, berretti, divise, stemmi d’epoca. Foto di stazioni e di lavoranti di inizio secolo. E, a dirla proprio tutta, anche qualcosa per fare in modo che la locomotiva, ora tutta arrugginita, venga riverniciata.