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Ponte di Bomporto, i camionisti della Bassa: “Non criminalizzateci, noi non passiamo da lì”

da | Gen 18, 2017 | In Primo Piano, Bomporto, Ravarino, Aggiornamenti viabilità | 0 commenti

I camionisti della Bassa non ci stanno a fare da capro espiatorio per lo stato in cui versa il ponte di Bomporto. Infatti, dopo il sisma il manufatto ha avuto diversi danni che ne compromettono la staticità. Sono già iniziati i lavori per costruire, poco distante, il nuovo ponte, ma è impossibile non usare il vecchio. Per cui, per garantire sia la sicurezza che i collegamenti tra Bomporto e Ravarino, è stato deciso di bloccare il passaggio dei mezzi pesanti che mettono sotto stress l’infrastruttura.

Ma adesso si sta parlando dell’ipotesi di chiudere del tutto il ponte. Lo ha fatto sapere il sindaco di Bomporto Alberto Borghi, argomentando che i cittadini denunciano il passaggio dei camion in barba al divieto.

Il suo annuncio ha scatenato le ire de camionisti del luogo, che ci spiegano come “su quel ponte non passiamo… i cittadini Bomportesi vedono noi autotrasportatori con sede legale e parcheggio privato nel centro del paese e ovviamente passiamo per il centro per arrivare nella nostra sede e pensano che passiamo sopra il ponte. Ma non è così”, racconta uno di loro che vuole rimanere anonimo.
E aggiunge: “Comunque i divieti non sono chiari, Infatti, si vieta il passaggio ai veicoli superiori alle 3,5 tonnellate, ma  se passa un camion di 7,5 tonnellate declassato a 3,5 non lo si riconosce perchè è scritto sul libretto, ma ha le stesse misure di una motrice grande. Quindi i cittadini vedono la grandezza ma ignorano il fatto che possa essere declassato il camion”. Insomma, andrebbero fatti controlli appropriati. Inoltre “i cartelli e i divieti devono essere ben distribuiti e ben specificati: chi viene da fuori vedendo un semplice cartello si trova a dover per forza imboccare il ponte è impossibilitato a fare manovre per tornare indietro: con la strettoia che hanno fatto i camion  assicuro che non passano, non c’è spazio”.

E se proprio il ponte non si può chiudere, gli accessi andrebbero regolamentati in modo diverso, ad esempio permettendo il passaggio dei mezzi pesanti, ma uno alla volta col traffico bloccato. La zona, infatti, è piena di aziende che devono essere raggiunte dagli autotrasportatori, che con il divieto si trovano a fare giri ben più larghi di quanto eviterebbe loro passare dal ponte.

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