Che fine faranno i Map di San Felice e di Miarandola? I Moduli abitativi provvisori in cui sono stati ospitati gli sfollati dopo il terremoto del 2012 restano nel Modenese, e serviranno ad affrontare una emergenza molto diversa, quelli degli spazi mancanti a scuola. In particolare, andranno a Castelfranco, per i ragazzi che frequnetano il locale istituto alberghiero e agrario Spallanzani. Lo ha comunicato la Provincia.
Ecco la nota:
Per risolvere il problema degli spazi all’istituto superiore Spallanzani di Castelfranco Emilia, una delle scuole cresciuta maggiormente in questi ultimi anni nel modenese, la Provincia ha concordato con il Comune e l’istituto stesso un piano di breve e medio periodo che prevede, nell’immediato l’impiego temporaneo, già dal mese di marzo, di sei moduli prefabbricati che saranno collocati in un’area interna all’istituto, mentre dal prossimo settembre l’istituto potrà utilizzare 17 nuove aule della palazzina della ex scuola media Verdi, liberata a seguito della realizzazione, in corso, del nuovo istituto comprensivo; la Provincia, inoltre, sta predisponendo il progetto di ristrutturazione di una palazzina interna all’area dell’istituto, utilizzata ora prevalentemente come magazzino e spazi didattici, che consentirà di ampliare ulteriormente gli spazi ricavando altre nuove aule e laboratori, con un investimento di oltre un milione di euro già finanziato dalle Regione; nel piano della Provincia, una volta ultimato questo intervento, entro il 2018, non sarà più necessario il ricorso ai moduli prefabbricati.
«Lo Spallanzani – sottolinea Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena – sta vivendo in questi ultimi anni un autentico boom di iscritti, grazie anche alla qualità dell’offerta formativa dell’istituto che attrae studenti anche da fuori Provincia, come accade peraltro in altre realtà modenesi. E per rispondere alle nuove esigenze di spazio, la Provincia sta compiendo uno sforzo enorme nonostante le difficoltà di bilancio. Teniamo conto che non occorre limitarsi a garantire gli spazi, compito già complicato, ma se vogliamo trasmettere ai ragazzi le competenze necessarie per affrontare al meglio le sfide del futuro, dobbiamo anche mettere a disposizione moderni laboratori, tecnologie e attrezzature adeguate».
Per Stefano Reggianini, sindaco di Castelfranco Emilia, «allo Spallanzani serviva un intervento in tempi brevi per garantire nuovi spazi subito, migliorando la qualità della didattica e l’organizzazione interna dell’istituto; con questo piano, inoltre,frutto della collaborazione tra Comune e Provincia, riusciamo a dare una risposta adeguata anche a medio e lungo periodo per uscire dall’emergenza che ogni anno si ripropone, per effetto del trend in continua crescita degli iscritti».
I moduli prefabbricati, messi a disposizione gratuitamente dalla ditta Sicrea di Modena, e utilizzati negli anni scorsi per l’emergenza sisma a S.Felice e Mirandola, saranno ristrutturati e adeguati alle nuove esigenze; sono dotati di aria condizionata e hanno una dimensione che va dai 45 metri quadri (quattro moduli) ai 60 metri quadrati (due moduli); in questi giorni partono i lavori edili necessari per la collocazione.
Come sottolinea Luigi Solano, dirigente scolastico dell’istituto Spallanzani, «la soluzione temporanea dei moduli ci consente di eliminare già da subito una serie di disagi, dovuti alle rotazioni nell’uso dei laboratori e agli sdoppiamenti di classi per l’insegnamento delle lingue o per le attività alternative alla religione, e di organizzare al meglio la didattica nel suo complesso; dal prossimo anno scolastico, inoltre, con la nuova palazzina, l’offerta formativa crescerà ulteriormente anche con nuovi laboratori, per arrivare finalmente ad un assetto ottimale con la ristrutturazione della palazzina C che sarà aggregata all’attuale cucina migliorando la funzionalità degli spazi cucina, ristorante, sala bar per le esercitazioni dell’alberghiero».
L’istituto Spallanzani in questo anno scolastico, solo nella sede di Castelfranco Emilia, conta 905 iscritti e 42 classi, grazie soprattutto all’indirizzo enogastronomico, in un istituto che cinque anni registrava 332 iscritti e 15 classi (lo scorso anno scolastico all’indirizzo enogastronomico si sono iscritte sette nuove prime).
E dai primi dati delle iscrizioni che si sono concluse il 6 febbraio la tendenza non accenna a diminuire anche se si sta stabilizzando, rispetto all’autentico boom di iscritti vissuto in questi ultimi annui.