La crisi dei matrimoni tocca anche i fedeli della Bassa e del resto della nostra area ecclesiastica di riferimento, che sempre più numerosi chiedono di annullare lo sposalizio avvenuto in Chiesa. Lo scorso anno ben 128 coppie si sono rivolte al Tribunale Ecclesiastico per annullare il matrimonio, un terzo in più delle 90 coppie che avevano fatto la stessa richiesta nel 2015. Parliamo, come area geografica, di una zona molto vasta perchè il nostro Tribunale è competente sulle diocesi di Carpi, Fidenza, Modena-Nonantola, Parma, Piacenza-Bobbio, Reggio Emilia-Guastalla. Ma le tendenza è chiarissima: c’è grande crisi.
Perchè una coppia di fedeli decide di rompere il sacro vincolo coniugale? Per gran parte dei casi si tratta di incapacità psichica dell’assunzione degli oneri, o di difetto della discrezione di giudizio, nel non avere la maturità sufficiente per affrontare gli obblighi imposti dal matrimonio. Seguono l’esclusione della indissolubilità, l’esclusione della prole, l’infedeltà e la bigamia.
Il Tribunale ha sede a Modena e tratta unicamente le cause di nullità del matrimonio nel primo grado di giudizio, per il territorio delle diocesi di Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Parma, Fidenza e Piacenza-Bobbio. L’appello, nei casi in cui risulta necessario, si svolge invece a Bologna, presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Flaminio.
L’Albo degli avvocati presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Emiliano comprende 32 professionisti; molti di loro sono anche avvocati rotali, possono quindi patrocinare in tutti i tribunali della Chiesa. Per un accordo tra i due vescovi, sottoscritto dai presidenti, gli avvocati del tribunale di Modena possono patrocinare presso quello di Bologna e viceversa. Il costo della causa, per l’attore della causa presso il Tribunale, è di € 525, la metà per la parte convenuta: il costo è stabilito dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Gli onorari degli avvocati sono stati stabiliti da un decreto della CEI del 2011. Per il processo di primo grado e per il processo d’appello si va da un minimo di € 1.575 ad un massimo di € 2992.
Nel corso della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico, è stata annunciata la grande novità: mons. Vittorino Tazzioli, da settembre 1968 alla guida del Tribunale, sarà sostituito, da oggi, da mons. Sergio casini, nuovo Vicario Giudiziale. Don Vittorino in qualità di Emerito porterà a conclusione le cause a lui affidate e – ci si augura – non farà mancare al Tribunale la sua competenza.
Nella sua relazione, mons. Tazzioli, commentando i dati forniti come ogni anno nella circostanza, ha ringraziato prima di tutto i presenti, tra cui i vescovi mons. Solmi, mons. Cavina e mons. Camisasca, la dott. Paba, prefetto, e il dott. Zanichelli, presidente del Tribunale civile, le Cancelliere dello stesso tribunale, colonne del lavoro, gli avvocati e i notai, che non hanno mai rifiutato il gratuito patrocinio, mostrando generosità, nei casi in cui è stato loro chiesto.
I dati commentati da don Vittorino paragonano il 2016 al 2014, anno in cui si verificò la sospensione dovuta al Motu proprio di Papa Francesco.
“Vediamo arrestato il trend negativo – afferma il sacerdote – degli anni 2010 e 2011, come mostrano anche i primi due mesi dell’anno. Questo non ha un grande riflesso sui capi di nullità: le ragioni rimangono analoghe a quelle degli anni scorsi, principalmente l’esclusione della prole, dell’indissolubilità del matrimonio, il difetto di discrezione nel giudizio e l’incapacità di assunzione degli oneri del matrimonio” (vedi tabella). Si tratta persone incapaci di capire che cosa è il matrimonio cristiano, oppure, anche se lo capiscono, di viverlo appieno.
“Rileviamo ancora la grande litigiosità delle parti, le cause sono sempre lunghe e faticose, dallo svolgimento complesso”. E anche per i giovani cresciuti in parrocchia il cambiamento di mentalità sul matrimonio è evidente. “Quale avvenire per il nostro Tribunale? La crisi del matrimonio è evidente, il numero delle celebrazioni, sa religiose che civili, sta calando, quindi forse in futuro diminuiranno anche le cause. La fragilità delle persone, degli impegni e dei sentimenti, si riflette anche sul matrimonio”.
Do Vittorino ha poi raccontato i suoi 48 anni e 6 mesi da vicario giudiziale, la sua passione per l’insegnamento – considera allievi in qualche modo anche tutti gli avvocati – e ricorda: “Ho scoperto la misericordia dalle persone ferite, da colore che hanno un matrimonio fallito alle spalle. E’ una ferita grave, portata da persone che meritano rispetto, attenzione, delicatezza. Amministrando la giustizia, dobbiamo essere sensibili a questa presenza sofferente, non negando la verità, ma ricercandola a fondo con misericordia”.
Ha poi preso la parola il vescovo Erio Castellucci, che, nel ringraziare ancora una volta mons. Tazzioli per il suo prezioso servizio, lo ha definito ” un ‘mitis iudex’, sensibile a tutte le situazioni umane implicate nelle vicende che tocca”. Ha poi nominato mons. Casini come successore, dichiarando aperto l’anno giudiziario.
Concludendo la giornata, anche mons. Casini ha ringraziato don Vittorino “per lo stile di benevolenza e vera paternità con cui abbiamo collaborato.