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E un poderoso “Vaffan…” risuonò in Consiglio comunale a Finale Emilia

da | Feb 8, 2017 | Finale Emilia, Richiedenti asilo | 0 commenti

Alle parolacce usate dai politici in pubblico dovremmo ormai essere abituati, e gente di mondo non dovrebbe neanche farci caso. Ma in tanti invece ci hanno fatto caso a quanto è accaduto ieri sera a Finale Emilia, nel luogo più prestigioso della politica del paese, il Consiglio Comunale. Ieri sera, infatti l’assessore alla Cultura di centrodestra, Gianluca Borgatti, ha letteralmente mandato a quel paese un consigliere di opposizione Stefano Lugli.  Minoranza fuori dall’aula per protesta.

Ecco il racconto di Lugli.

“Si stava tenendo una normale interrogazione sui temi di attualità che presentava dai banchi dell’opposizione Stefano Lugli. “Ieri sera consiglio comunale di Finale Emilia piuttosto impegnativo. 
In apertura ho chiesto al sindaco di relazionare sul rifiuto all’accoglienza dei profughi, ma non ci ha spiegato come intende relazionarsi con la prefettura e gli altri sindaci; Finale Emilia ha amministratori leghisti ma non è un Comune leghista bensì un ente pubblico come tutti gli altri, e questo concetto dovremo ribadirglielo.
Nella discussione sul quartiere ovest l’assessore Borgatti mi ha urlato che sono difensore dell’illegalità, che sono responsabile delle foibe e ha chiuso mandandomi a fanculo. Può essere questo un rappresentante della comunità?”

Ed ecco cosa dice oggi Borgatti:

“Sono francamente dispiaciuto e sorpreso che Stefano Lugli usi questo linguaggio con me. Dell’insulto da osteria gli ho già chiesto scusa in Consiglio ma era motivato da una sua ricostruzione infondata sulla questione del Quartiere Ovest. Son più di venticinque anni che la comunità finalese mi ritiene degno di rappresentarla…lo stesso Stefano Lugli in un recente passato mi ha ritenuto degno di fare un comizio sullo stesso palco con lui. Quando si fa politica con amore capita di scontrarsi e anche di urlare ma se le amicizie sono buone non si rompono certo per questo. Se si rompono vuol dire che non erano buone. Per quanto mi riguarda Stefano resta oggi come 8 mesi fa il mio secondo candidato sindaco preferito”.

A fare le spese della polemica, un provvedimento sull’ambiente. Infatti, mentre Lugli, Ratti (Pd), Elena Terzi e Pierpaolo Salino (lista civica), erano fuori per protestare contro l’atteggiamento dell’assessore, la maggioranza in aula non è riuscita a votare una Convenzione che doveva far aderire il Comune a una rete di Comuni per un progetto sull’ambiente. Il problema è che il Sindaco ha firmato l’impegno con gli altri Comuni prima di passare in Consiglio Comunale. La maggioranza era divisa e l’oggetto è stato ritirato e la Convenzione su cui sindaco aveva messo parola e firma non è stata ratificata.. E quindi, politicamente, il risultato è che il sindaco è stato sconfessato dalla sua stessa maggioranza.

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