Vasco Rossi in tribunale a Bologna, testimone nel processo al suo ex manager Stefano Salvati, che risponde di calunnia nei confronti del cantante, costituito parte civile. Al centro del processo c’é la ‘sfida legale’ sul patto di riservatezza, stipulato per Salvati nel 2013 prima che si interrompesse il rapporto. Rossi é entrato nel palazzo di giustizia passando da un accesso laterale, riuscendo, riporta l’Ansa, a non farsi intercettare da giornalisti e fotografi. La vicenda giudiziaria partì ad aprile 2014 quando Salvati citò in giudizio civile il rocker, chiedendo il pagamento della prima rata di un compenso, a suo dire previsto dal patto: sei milioni in 30 anni.
Rossi, difeso dall’avv. Guido Magnisi, allora querelò Salvati, sostenendo che l’accordo sulla privacy non prevedeva compensi accessori allo stipendio stabilito. La Procura fece fare una consulenza tecnica che concluse per la falsità dell’accordo in possesso di Salvati. La controquerela del regista, difeso dall’avv. Raffaele Miraglia, ê stata archiviata.
Vasco Rossi in Tribunale al processo contro il suo ex manager
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