“La ricostruzione in Emilia-Romagna può essere presa ad esempio fra i tanti post terremoto della storia italiana” Parola di Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia-Romagna. In una intervista al Corriere della Sera il leader degli industriali della nostra regione – il quale peraltro conosce bene la nostra area avendo installato proprio qui un nuovo stabilimento per le sue industrie– ricorda la sua elezione a Finale Emilia “sotto un tendone – rievoca Marchesini – che oscillava a ogni scossa. Poi le riunioni a Palazzo Chigi, con il presidente Monti che ripeteva: non ci sono i soldi. E il buon Vasco Errani che lo incalzava: non ci sono nemmeno le leggi. Allora proprio nessuno vedeva una luce in fondo al tunnel”.
E invece?, chiede il giornalista.
“I soldi sono saltati fuori, un metodo per gestirli pure – risponde Marchesini – Tante cose non hanno funzionato, altre potevano essere fatte meglio, però tutto sommato la ricostruzione in Emilia-Romagna può essere presa ad esempio fra i tanti post terremoto della storia italiana”.
Non è lo stesso per la reazione alla crisi?, la domanda.
“Sia il terremoto, sia la crisi hanno stimolato questa regione a dare il meglio di sé, cioè la capacità, dopo discussioni anche molto dure tra soggetti e interessi diversi, di trovare . conclude il ragionamento il leader degli industriali – una sintesi armonica in funzione dell’obiettivo da raggiungere. Restando all’economia è stata straordinaria la capacità della manifattura di raccogliersi attorno ai capi filiera esportatori, i quali hanno poi trascinato gli altri in una ripresa che indubbiamente si manifesta in un tasso di disoccupazione medio al 7%, ma con punte di piena occupazione in molte aree. Insomma, abbiamo sperimentato un metodo partecipativo fra imprese e politica che ha funzionato”
Gli industriali: “La ricostruzione d’Emilia può essere presa d’esempio”
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