Sono finiti in carcere dopo le brillanti indagini dei Carabinieri che avevano presto restituito agli imprenditori agricoli di Mirandola Golinelli i loro trattori rubati. Ma adesso ad alcuni membri della banda dei trattori si contestano nuovi crimini, stavolta commessi in Appenino.
Stiamo parlando di due giovani di 31 e 36 anni di origine albanese che a dicembre erano stati protagonisti con un paio di complici per il furto a Mirandola: vennero rubati diversi trattori, un furgone e attrezzi. Era Natale 2016 quando vennero arrestati e portati in carcere. A ottobre2016, invece, secondo le ultime indagini, i due si resero responsabili di un furto a una concessionaria a Pavullo: rubarono tre auto nuove di zecca e numerose targhe da auto usate che erano in esposizione. Le auto, una Yaris, una Pegeout 208 e una Dacia Duster, venivano usate dai criminali e sono state ritrovate a San Cesario, Bazzano, e Ravenna, e ora restituite al proprietario.
Per i due giovani ci sono quindi nuove accuse di furto aggravato e riciclaggio, che sono state notificate loro nelle carceri di Bologna e di Alessandria dove attualmente si trovano.
Ce n’è abbastanza, insomma, per tenere i due in carcere a lungo. Esattamente un anno fa, peraltro, erano riusciti a sfuggire alla giustizia quando vennero intercettati a Serramazzoni, a bordo di un’Audi nera carica di refurtiva appena rubata in quella zona lì. Attrezzi da lavoro, rame, sci, motori, un bottino davvero variegato del valore di circa 50 mila euro che i due abbandonarono fuggendo per la campagna appena vennero intercettanti dai Carabinieri durante un controllo. Quella volta i militari però riuscirono a bloccare il lor complice, un pregiudicato italiano di 48 anni che venne denunciato a piede libero.