«SÌ è vero, nel 2011 i dodici profughi che arrivarono nel mio Comune non erano certamente il meglio, e costituirono per i servizi sociali un forte dispendio di energie e mezzi. Le sei donne si prostituivano, e gli uomini, nullafacenti, causavano frequenti risse” Non la prende alla lontana, come è nel suo stile, il sindaco di San Prospero Sauro Borghi che ha detto la sua sul prossimo arrivo di richiedenti asilo nella Bassa, che avverrà a giorni.
Borghi ha parlato nel corso del consiglio straordinario sul tema dell’Unione Area Nord che si è tenuto a Medolla nei giorni scorsi, al quale ha partecipato anche la prefetta Maria Patrizia Paba.
La premessa è quella di non paragonare i profughi del 2011 con quelli in arrivo nei centri del cratere: questa volta il progetto di asilo ai migranti è pienamente condiviso con la prefettura, e non vi è alcuna imposizione dall’alto, come fu all’epoca. “Tra le condizioni da noi sindaci avanzate -spiega il sindaco – c’è sicuramente quella dei lavori socialmente utili da far loro svolgere. Sarò il primo ad arrabbiarmi alla vista di profughi nullafacenti. Se così fosse, li mando tutti a casa senza pensarci un attimo”.
Ma ricorda: “Quando nel 2011 l’allora Ministro dell’Interno decise l’accoglienza dei profughi sul territorio, ne ospitammo 12 in frazione San Lorenzo. Dopo tre mesi le sei donne che c’erano si prostituivano con tutta San Lorenzo, mentre i 6 maschi si accoltellavano tutte le sere. Questi sono problemi. Per questo oggi, consapevoli di questo problema, siamo andati dal Prefetto a chiedere e ad imporre qualche scelta particolare. Anche noi sindaci che abbiamo detto si all’accoglienza dei profughi siamo consapevoli che avremo forti difficoltà nella gestione ma abbiamo ugualmente voluto affrontare questi problemi assieme sedendoci intorno ad un tavolo per decidere”.