I lavoratori della ricostruzione, 600 persone assunte per portare avanti le pratiche di famiglie e imprese, nel post terremoto e impiegati ormai da anni nei Comuni della Bassa, oggi erano al lavoro senza contratto. Parliamo di quelli sopravvissuti al taglio imposto dalla Regione che ha decretato la
fine della fase di emergenza post sisma, che ha lasciato a casa da ieri diverse persone cui non è stato rinnovato l’incarico. Uomini e donne che anch’essi sono in piena incertezza. Tanto che oggi erano al lavoro senza contratto.
Cosa è successo? Secondo i lavoratori che ci hanno scritto e mostrato una mail del sindacato che spiega la situazione, a oggi i nuovi contratti non erano pronti. La colpa? Secondo il sindacato le proteste andavano indirizzate alla Regione. A bussare in viale Aldo Moro ci confermano che il problema esiste. Spiegano che c’è stato un blocco nel sistema di caricamento dei nuovi contratti e che tempo pochi giorni verranno spediti ai diretti interessati per firmarli. Confermano che sono tutti rinnovati e specificano che i lavoratori sono comunque in regola, anche se non hanno fisicamente siglato il contratto.
Ma al di là del caso di oggi c’è tantissima rabbia tra i lavoratori. I quali sono ormai da cinque anni con l’incertezza di capire se e quando il loro contratto verrà rinnovato. Un lavoro importante, il loro. Perchè la ricostruzione non è solo ricostruire una casa, è anche ricostruire il tessuto sociale, è anche provvedere alle attività di supporto degli enti che sono rimaste ferme negli anni e nei Comuni ci sono sempre meno dipendenti di ruolo perchè il patto di stabilità non permette di assumere.
Eppure, la sensazione che hanno è che si voglia farli fuori un po’ alla volta.
E’ necessario segnalare diverse inesattezze riportate nell’articolo. Innanzitutto la Regione non ha effettuato alcun taglio al numero dei lavoratori, sulla base dei dati relativi alla ricostruzione pubblica e privata è stato concordato in sede di Comitato istituzionale di confermare lo sforzo per la ricostruzione. A conferma, l’importo messo a base di gara per la nuova fornitura è maggiore di quello della gara precedente. Nessun lavoratore è stato quindi allontanato: come si potrà verificare con l’Agenzia interessata, alcuni sono stati ricollocati o attendono di esserlo per il venire meno delle funzioni svolte, altri si sono dimessi volontariamente.
Per quanto concerne la problematica sollevata relativa al contratto, la posizione dei lavoratori è stata regolarizzata in data 28 febbraio e solo per un problema tecnico, visto che le firme dei contratti non avvengono in cartaceo ma in digitale, alcuni lavoratori hanno potuto firmare il loro contratto in data 1 marzo.
Assessorato Attività produttive e Ricostruzione post-sisma