Nel progetto per l’estensione nelle ore notturne del servizio di elisoccorso la Provincia chiede alla Regione di «valutare anche la situazione delle zone più decentrate del territorio modenese tra cui l’area nord»; occorre, inoltre, prevedere «il censimento e la valutazione dell’idoneità aeronautica come “Sito Operativo Hems” delle numerose aree pubbliche presenti sul territorio (quali aree verdi, campi sportivi, piazzole) anche in relazione alle esigenze di protezione civile.
La richiesta è contenuta in un documento del presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli, approvato, venerdì 31 marzo, in Consiglio da tutti i gruppi, che sintetizza due proposte presentate da Francesca Silvestri (Insieme per una nuova Provincia) e da Antonio Platis e Marco Caiumi (Uniamoci).
Nella fase sperimentale che la Regione intende avviare nelle prossime settimane sono previste cinque piazzole: a Pavullo, Montese e Palagano in Appennino, e negli ospedali di Baggiovara e Policlinico di Modena in pianura. Per le caratteristiche del territorio, Modena è la provincia con il numero più elevato di piazzole previste.
Le innovazioni tecnologiche, si legge nel documento, recepite dalla nuova disciplina introdotta a livello comunitario consentono, anche per le ore notturne, di superare il ricorso in via esclusiva a elisuperfici e aeroporti, prevedendo siti idonei per l’atterraggio con precise specifiche tecniche oltre a un’adeguata formazione degli operatori.
Per la Provincia l’estensione alle ore notturne consente di qualificare ulteriormente il servizio di emergenza e urgenza per i cittadini, in particolare nelle località più decentrate.
La Regione Emilia Romagna ha attivato il primo servizio di elisoccorso 30 anni fa presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, ampliando nel tempo l’offerta fino alla configurazione attuale del servizio che vede una flotta di quattro elicotteri impiegati nelle ore diurne nella copertura capillare del territorio regionale con base a: Bologna, Parma, Pavullo e Ravenna.
L’elisoccorso situato Pavullo nel Frignano svolge anche funzioni di soccorso Sar (Search and Rescue) in ambienti ostili, come quelli montani, mediante verricello in collaborazione con il Soccorso Alpino Regionale.
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