Domenica 9 aprile, con il consueto bagno di folla, si è aperta l’edizione 2017 del Vinitaly di Verona (in svolgimento fino al 12) e il Padiglione 1 dell’Emilia Romagna ha già registrato un afflusso di pubblico da “tutto esaurito”, spiega una nota della fiera del vino.
«È la diversità e la complessità dei vini che accompagnano la via Emilia la forza che presentiamo anche quest’anno al Vinitaly e che sempre di più ci viene riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Sottolineano il presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna, Pierluigi Sciolette, e il Direttore Ambrogio Manzi – Lo facciamo proponendo un racconto basato sulla grande varietà dei suoli che permettono ai differenti vitigni di poter offrire vini di assoluto spessore qualitativo con personalità eterogenee che da Piacenza, con il Gutturnio, arrivano al Sangiovese di Romagna. Differenze che sono la forza della nostra enologia e che raccontano un’antica, ma insieme contemporanea, cultura enologica e legame delle aziende produttrici con il proprio territorio».
«All’edizione di quest’anno del Vinitaly – afferma l’Assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli intervenuta al convegno inaugurale del Padiglione 1 –dimostriamo come la nostra enologia stia andando nella direzione giusta. Ci sono i contenuti, c’è la qualità ma ci sono anche le testimonianze concrete del saper innovare un settore antico ma ancora così preponderante nella cultura e nell’economia nazionale. La scelta di puntare sul tema della diversità dei terreni e dei territori, con i conseguenti riflessi nei vini proposti sul mercato, presenta al grande pubblico un simbolo di come l’agricoltura emiliano romagnola ha saputo e sappia ancora tutelare e valorizzare bene il territorio».
La prima giornata del Padiglione 1 Emilia Romagna è dunque stata caratterizzata dall’incontro “PROFUMI DALLA TERRA, in viaggio lungo la via Emilia”. «La via Emilia “dal 187 A.C. un viaggio nel buon gusto” è quella linea che dà continuità e unità a tutta la regione, abbracciando al contempo le peculiarità dei diversi territori che, man mano, attraversa: cultura, gastronomia, paesaggi, tradizioni e naturalmente i vini», prosegue il Presidente Sciolette. Per meglio spiegare da dove nasce questa unicità primordiale, i visitatori del Vinitaly possono osservare su un grande pannello all’interno del Padiglione 1 (circa 6×4 metri) delle originali “sculture di terra”, realizzate da I.TER di Bologna. Si tratta di rappresentazioni artistico-scientifiche dei principali suoli che ospitano la pianta della vite in Emilia Romagna e che si trovano percorrendo la via Emilia da Sud a Nord, partendo quindi dalla provincia di Rimini per arrivare fino a quella di Piacenza (con una sola piccola deviazione nel territorio ferrarese). Diversi tipi di terreno che corrispondono ai 7 vitigni principali della regione, da dove nascono i nostri vini a denominazione: Albana e Sangiovese per la Romagna, Pignoletto per il bolognese, Fortana per il ferrarese, Lambrusco per il modenese, il reggiano e il parmense, Malvasia per il parmense e il piacentino, Gutturnio per il piacentino. Per ogni vitigno c’è poi la rappresentazione grafica dei profumi e dei sapori principali che connotano i vari vini (attraverso immagini di fiori, frutti, ecc.) per aiutare i visitatori nella ricerca di quelle determinate caratteristiche anche nel momento della degustazione.