Primo bilancio dei danni portati dalla violenta grandinata della sera di Pasqua sull’agricoltura della Bassa. Sono ingenti secondo le stime di Coldiretti Modena. Sono stati danneggiati in particolare le pere i cui frutti, se pur ancora di piccole dimensioni, sono stati colpiti riportando lesioni che non verranno riassorbite ma, al contrario, aumenteranno con la crescita del frutto stesso andando ad inficiare la qualità del prodotto.
Problemi anche per la vite che si trova ai primi stadi vegetativi con tralci ancora dalla consistenza erbacea e di conseguenza estremamente fragili e più soggetti a rottura. Non sono rimasti indenni infine i cereali primaverili anch’essi alle prime fasi di crescita.
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Ma come è possibile che gli agricoltori si siano fatti trovare impreparati alla grandine? E’ evidente che – risponde Coldiretti “siamo di fronte ad un andamento anomalo che conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
A marzo in Italia la temperatura è stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-54%) ma la pioggia, per essere utile, deve cadere in modo costante e leggero mentre i forti temporali soprattutto se accompagnati da grandine, come ieri sera, aggravano i danni. Permane quindi il problema della siccità che sta mettendo in difficoltà le colture nonostante anche il grande sforzo del Consorzio di Bonifica di Burana che fin dall’inizio di marzo è impegnato a distribuire acqua come avviene normalmente nel periodo estivo”. Insomma, concludono gli agricoltori, “di fronte al ripetersi di queste situazioni imprevedibili diventa sempre più importante il crescente ricorso all’assicurazione quale strumento per la migliore gestione del rischio”.
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