Non è raro vedere chi è in torto protestare vivamente perchè viene ripreso dal controllore, e purtroppo non è neanche rara l’arroganza di chi con faccia tosta non si vergogna di non pagare il biglietto. E accade anche che si sia costretti a fermare il treno. E’ accaduto ieri sul Bologna-Modena, come racconta la denuncia di Enrico Aimi consigliere regionale di Forza Italia
“Uno spettacolo in perenne replica quello andato in onda alla stazione di Castelfranco Emilia, in cui il treno regionale veloce delle 13.28 da Bologna è stato costretto a fermarsi per 20 minuti a causa di 4 stranieri che pretendevano di rimanere a bordo, nonostante non avessero pagato il biglietto. “Poco male se si trattasse di un episodio isolato, ma questa volta la gente, esasperata dall’arroganza dei protagonisti, ha incominciato a lamentarsi schierandosi apertamente dalla parte del controllore e del capotreno, coperti per l’occasione di urla e di insulti dai 4 uomini di origine straniera. Questa volta è finita bene, grazie anche al controllore, una donna che non si è persa d’animo ed è riuscita a farli scendere. Ho ricevuto l’ennesima segnalazione dai passeggeri – conferma Enrico Aimi consigliere regionale di Forza Italia – che evidentemente non ne possono più di dover sottostare all’arroganza di personaggi che meriterebbero solo il biglietto del treno e del traghetto per ritornare da dove sono venuti. Su altro analogo episodio ho presentato interrogazione in Regione ma non ho ancora ricevuto risposta. Prima che accadano episodi più gravi è bene intervenire. Non è mai piacevole dover affermare che l’avevamo detto. I treni devono essere mezzi sicuri, dotati di telecamere e se non siamo più in grado di garantire l’ordine è meglio che la finiamo di traghettare in Italia stranieri che non possiamo più mantenere dignitosamente e che creano seri problemi di convivenza. La gente incomincia a reagire – chiosa Aimi -e prima che sia troppo tardi è meglio metter mano con serietà anche alle espulsioni di chi coloro che hanno scambiato l’Italia per il Paese di Bengodi”