Arriva in Consiglio Comunale il caso dell’autovelox sulla Sp 486, tra Massa e Rivara, lì dove nel 2014 morì un bambino di 11 anni nel 2014. L’interrogazione sui motivi per i quali non sia ancora stato installato viene dai consiglieri di opposizione Elena Terzi, Pierpaolo Salino, Stefano Lugli e Andrea Ratti.
OGGETTO: interrogazione sul posizionamento di un velox fisso in Massa Finalese, località “La Palazzina”
Premesso che
nella frazione di Massa Finalese nel tratto di strada di via per Modena-Ovest, c’è una località denominata “la Palazzina”,che contempla circa una trentina di abitazioni: alcune di queste case sono totalmente a ridosso di una strada extraurbana secondaria di proprietà della Provincia di Modena tristemente nota per l’elevato numeri di incidenti stradali che conta;
Ricordando che
nel settembre 2014 è avvenuto un terribile incidente che ha portato alla morte di un minore che si stava recando, in bicicletta, presso la sua abitazione, in via per Modena Ovest;
Considerando che
dopo aver fornito alla Prefettura numerose rimostranze comprovanti l’innegabile pericolosità di quel tratto per elevate velocità sostenute, assenza totale di banchina e presenza di un importante canale sul lato est, nel febbraio 2016 Il comune di Finale Emilia riesce ad ottenere il decreto prefettizio, condizione indispensabile per poter posizionare un velox fisso,come dimostra il testo sottoriportato ripreso tale e quale dalla pagina ufficiale della prefettura.
“Collocazione dei dispositivi per il controllo automatico della velocità, autorizzati dalla Prefettura di Modena ai sensi dell’art. art. 4 del decreto legge 20/6/2002 n. 121 convertito con legge 1/8/2002 n. 168;
- Comune di Finale Emilia: S.P. n. 468 “Per Correggio” Km 59+950, per il senso di marcia Rivara in direzione di Massa Finalese;”
Ritenuto oltretutto che
Tale strumento produrrebbe ottime entrate economiche utili a sopperire le difficoltà di bilancio dell’Ente;
Con la presente, per quanto sopra,
si richiede a codesta Amministrazione
quali siano le motivazioni o gli eventuali impedimenti che non hanno a tutt’oggi consentito l’installazione dello strumento, considerando che nulla è cambiato e si continua a riscontrare a distanza di quasi tre anni dall’incidente richiamato un esposizione al pericolo della cittadinanza residente a causa delle elevatissime velocità.