Cinque anni fa l’area del cratere produceva circa il 2% del PIL nazionale. Oggi produce il 2,4%. E’ il dato più significativo che disegna la rinascita della Bassa dopo il terremoto. Il dato è stato fornito nel corso del Consiglio dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord che si è tenuto giovedì 25 maggio, che si è aperto con una sintesi sulla ricostruzione a cui ha assistito anche l’assessora alla Ricostruzione post-sisma della Regione Emilia-Romagna Palma Costi. Nell’ambito delle pratiche Mude, nell’Area Nord sono state presentate 4.500 domande e sono state emesse ordinanze di concessione per oltre 3.500 richieste. In totale sono stati concessi più di 1.127.000.000 euro di contributi e sono stati erogati circa 737.600.000 euro. Sempre in merito alle pratiche Mude, nel territorio dell’UCMAN sono stati completati più di 2.270 cantieri e si stima siano rincasati oltre 8.200 abitanti. Per quanto riguarda le opere pubbliche si è calcolato un totale di risorse necessarie pari a 416.772.811 per 296 interventi e complessivamente sono stati finanziati interventi per 190.764.000 euro. Prorogate al 31 dicembre 2019 le Zone Franche Urbane: nell’UCMAN sono 897 le attività incluse per un totale di 22.754.000 euro.
“Cinque anni fa in pochi secondi il nostro futuro è stato messo in discussione – ha commentato il presidente UCMAN Luca Prandini – La differenza nella ricostruzione l’hanno fatta cittadini ed imprenditori. Noi abbiamo messo al centro il lavoro, le scuole e le case. C’è ancora molto da fare soprattutto per quanto riguarda le opere pubbliche, ma il bilancio dimostra che ci stiamo rialzando. Cinque anni fa l’area del cratere produceva circa il 2% del PIL nazionale. Oggi produce il 2,4%”.
La Bassa dopo il sisma produce di più: è suo il 2,4% del Pil nazionale
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