Un indagato nella Commissione Antimafia? Meglio di no. La sua presenza è “inopportuna”. L’invito a fare un passo indietro è arrivato ieri dalla Commissione parlamentare bicamerale rivolto al senatore Carlo Giovanardi (Idea), che è coinvolto nell’indagine sulle presunte pressioni per favorire la ditta sanfeliciana dei Bianchini: “Valutare l’opportunità politica di sospendere la loro partecipazione, sotto qualsiasi forma, ai lavori della Commissione”.
La decisione è stata presa all’unanimità dall’ufficio di presidenza dell’Antimafia, che non può direttamente sospendere chi ritiene “inopportuno”, perchè ogni membro della Commissione è nominato dalle presidenze di Camera e Senato. Quindi, l’invito è di autospendersi
Giovanardi ha già detto che non si dimetterà: “Finora sarò andato tre o quattro volte, preferendo partecipare alle sedute della commissione Giustizia e della Giunta per le autorizzazioni delle quali faccio pure parte – ha dichiarato a Repubblica– Dunque sarebbe stupido da parte mia iniziare a presenziare adesso in Antimafia. Detto questo, sono stato solo indagato, né rinviato a giudizio né processato, per di più per opinioni espresse e atti del sindacato ispettivo, nel pieno esercizio delle mie funzioni parlamentari”.