A Cavezzo c’è, o no, un assessore comunale alla cultura e alle politiche giovanili?
L’interrogativo se lo pone il neonato gruppo di cittadini ‘Cavezzo 2018’, pensato per sollevare, in modo apolitico almeno in questa prima fase, all’attenzione dell’opinione pubblica del territorio della Bassa modenese, i temi riguardanti il centro della pianura colpito dal terremoto nel 2012.
“Il primo argomento sollevato – spiega una nota del gruppo – riguarda l’assessorato nelle mani, stando al sito istituzionale del Comune, di Giulia Bianchini.
Politica eletta e appartenente al gruppo consiliare ‘Cavezzo BeneComune’.
La Bianchini, indicata come assessore alla cultura, biblioteca, pari opportunità, politiche giovanili, terzo settore, finisce nel mirino di ‘Cavezzo 2018’, che esordisce ponendo cinque interrogativi, girati pubblicamente e direttamente all’assessore in questione in modo che possa puntualmente replicare”.
La prima domanda “è, giunti a circa metà della legislatura a Cavezzo, quali progetti l’assessore Bianchini abbia avviato sotto la propria titolarità e che non fossero già in essere in precedenza, mentre la seconda chiede se corrisponda al vero che lo stanziamento di somme di denaro, per eventi che la Bianchini doveva organizzare nel 2016, siano stati dirottati su altri capitoli di bilancio vista la sua mancata realizzazione.
Il terzo quesito rivolto all’assessore Bianchini concerne una riflessione specifica delle attività da Lei svolte nell’ambito del ‘terzo settore’.
Le ultime due domande, alle quali si spera che l’assessore Bianchini dia una risposta pubblica riguardano «a che punto siano i progetti riguardanti la realizzazione di un centro, o polo, di aggregazione per i giovani in paese e le politiche rivolte alla fascia di età 18-30 anni.
E, infine, quali saranno i progetti futuri precisi da qui, al termine della legislatura, che l’assessore Bianchini abbia già pianificato viste le molteplici deleghe che le sono state attribuit».
Interrogativi che sono anche il frutto delle sollecitazioni raccolte proprio a Cavezzo, dato il crescente malcontento frutto delle poche iniziative rivolte al mondo giovanile, promosse direttamente dal Comune.
Perché – è l’ultima sferrata di Cavezzo 2018 – si ricorda alla sindaca Lisa Luppi, come si cambiano gli avvocati o i commercialisti quando non si ritengono all’altezza, in Italia non costituisce reato sostituire un assessore se valutato non adeguato, o, per dirla all’inglese, lingua che la prima cittadina di Cavezzo ben conosce, unfit”
Nasce Cavezzo 2018 e va all’attacco dell’assessora alla Cultura
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