Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Sono passati 5 anni da quelle scosse terribili del 20 e 29 maggio 2012 ,scosse che hanno devastato i muri delle case e la psiche degli abitanti di questa area della provincia modenese.
Non auguro a nessuno, neppure al peggior nemico di provare quello che provammo nella notte del 20 maggio e nella mattina del 29 maggio 2012 e le scosse di questi giorni con epicentro a Finale Emilia le stanno a ricordare:scosse entità moderata ma superficiali .
Ho avuto modo di assistere ad un dibattito dove emergeva che comunque , un visitatore esterno, che passasse nell’area del cratere ad un lustro dal disastro,non sarebbe stato colpito dai danni agli edifici.
La liquefazione del terreno durante le scosse hanno portato alla formazione dei fontanazzi dal terreno ,si sono verificati durante sia il sisma del 2012 che quello del 2016 in Centro Italia e può succedere che apparentemente non si veda nulla all’esterno delle case.
Non si potrà mai immortalare Il sentimento dell’intrusione cioè pensare al terremoto anche quando si fa o si parla di altri, sentimento che alberga nel 50% dei residenti nell’area del cratere.
Non si potrà mai documentare con uno scatto quei lunghi interminabili minuti dove non si poteva comunicare,creando ansia e paura per i nostri cari, perchè le linee telefoncihe erano interotte.
L’utilizzo degli antidepressivi, l’aumento degli obesi, dei pazienti con patologie autoimmuni non può essere fotografato ma è vissuto giorno dopo giorno da questo popolo resiliente.
Una cosa bella sono le chiese nuove costruite dopo il sisma e come dice il Canonico Don Davide,mio parroco a Medolla,sono aumentati i matrimoni nella chiesa nuova.
Nunzio Borelli,Medico di Famiglia Medolla