“Non ha senso mettere in discussione l’esistenza e l’opera del demonio”. Così mons. Erio Castellucci, vescovo di Modena e Nonantola, intervenendo questa mattina alla XII edizione del corso “Esorcismo e preghiera di liberazione” organizzato presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma dall’Istituto Sacerdos e dal Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa di Bologna), in collaborazione con l’Associazione internazionale esorcisti (Aie). Lo riporta l’agenzia Sir.
“L’intreccio tra le forme straordinarie di possessione e le patologie psichiche avviene, perché i confini non sono sempre netti”, ha spiegato. Per questo è fondamentale la figura dell’esorcista: “È importante che nelle chiese locali sia offerto un servizio specifico, con la nomina di uno o più esorcisti. Se in una diocesi non vi è la possibilità di trovare un esorcista, infatti, non si applica completamente la missione affidata da Gesù agli apostoli”. Secondo mons. Castellucci, “l’opera demoniaca è devastante, ma non onnipotente; il diavolo, infatti, è un leone al guinzaglio”. La teologia, d’altra parte, “non riesce a farsi un’idea completa del fenomeno perché nelle azioni straordinarie del demonio c’è sempre qualche elemento che sfugge alla logica. Non sempre è preda del diavolo chi compie il male, talvolta può accadere anche a persone sante e persino a neonati”. “Una Chiesa che si fa ospedale da campo – ha concluso – deve offrire anche sacerdoti esorcisti”.