“Mirandolese fino all’ultimo respiro, non si è mai allontanato per più di 21 giorni dalla sua patria e dalla sua casa, «qui mi vogliono bene tutti perché sono riuscito a cambiare il destino di questa terra da agricolo a industriale. E qui ho sempre trovato la miglior manodopera al mondo», raccontava poche settimane fa. E l’affetto attorno a lui rende la sua morte una grande lutto per il territorio e per tutto il Paese, perché Veronesi era un imprenditore davvero anomalo e geniale, l’antitesi del padre-padrone: «Non ho mai avuto più del 25% del capitale delle mie aziende, il resto era dei miei collaboratori, chi obbedisce non è creativo. Siamo gente unica al mondo per la capacità di inventare prodotti e di fare ricerca, ma non siamo bravi a gestire il mercato». Per questo Veronesi ha venduto tutte le sue aziende a multinazionali, quando è stata l’ora di far compiere loro il salto dimensionale sui mercati mondiali”.
E’ il ricordo comparso sul Il Sole 24 ore, il quotidiano di Confindustria per Mario Veronesi, l’imprenditore mirandolese scomparso ieri sera all’età di 85 anni. E se gli imprenditori del biomedicale della Bassa scelgono, per commemoralo di raccogliere le sue immagini al lavoro (guarda qui), ecco la video intervista che ha realizzato Guido Zaccarelli a casa di Veronesi, nel suo salotto di casa, in cui racconta come nasce il nome di una delle sue imprese più importanti: la BELL.CO. La Bella Compagnia era un’azienda costituita da persone molto ben affiatate e motivate. Molti collaboratori era diventati anche soci e pertanto pienamente coinvolti nel progetto. Per quanto riguarda le altre sue imprese, la vera origine del nome Dasco pare sia derivata dalle incognite che riservava la creazione del rene artificiale, ovvero che fosse tutto “Da scoprire”. Il significato di Dideco, secondo le stesse voci, pare sia “Dieci della compagnia”.