“Stretti rapporti con Carpi, più attenzione in Unione. E col Pd niente guerra”: sono le intenzioni espresse il giorno dell’elezione da Enrico Diacci, il nuovo sindaco di Novi di Modena che ha spodestato il decennale dominio della sinistra dall’amministrazione della cittadina. Questa mattina la proclamazione ufficiale in Comune, a breve si insedierà il nuovo consiglio comunale che avrà una maggioranza di esponenti della lista civica che sosteneva Diacci.
“Attenzione, però – avverte subito il neosindaco – gli elettori sono di fatto divisi a metà, dalla sinistra ci dividono pochi voti. Altrettanti hanno dato fiducia a Giulia Olivetti, e noi ne dobbiamo tenere conto”. Niente guerra col Pd, insomma, anche se l’aria che tira nella compagine civica è ancora frizzante di agonismo adrenalitico.
Diacci smonta gli animi caldi. “In campagna elettorale abbiamo ascoltato, ora l’ascolto si farà con proposte concrete e i cittadini che devono essere partecipi del Comune, deve essere questo il punto nuovo per far rivivere la comunità e ricostruire rapporti forti”. Ascolto è la parola che Diacci usa di più e per marcare la differenza tra quella che sarà la sua amministrazione comunale e la precedente tira fuori una lettera raccomandata (in foto) che diversi mesi fa inviò al Pd di Novi:è tonata indietro inesitata e mai aperta. “Noi ascolteremo, invece”.
Novi sarà l’unica amministrazione non Pd nell’Unione Terre d’Argine, una posizione che rischia di tagliarla del tutto fuori dai giochi. “L’Unione non dovrebbe essere una suddivisione per quote di cittadini – promette subito battaglia il neosindaco – ma proporre servizi efficaci ai cittadini di tutti i Comuni, senza differenziazioni”. Un esempio concreto, le tariffe dei nidi. “Non si possono stabilire a livello centrale, quel che può spendere una famiglia di Carpi non è la stessa somma che può spendere una famiglia novese. E’ per questo che i nostri asili si svuotano, bisogna cambiare”.
Le immagini della conferenza stampa con i giornalisti avvenuta poco dopo la proclamazione del neosindaco in Comune. (L‘articolo prosegue oltre le foto)
Carpi, appunto. La città che tutto fagocita e annulla. Che rapporto avrà, Diacci? “Il sindaco di Carpi Alberto Bellelli è stato tra i primi a congratularsi con me stanotte (La Olivetti, la sfidante Pd, non risulta l’abbia ancora fatto, Ndr), e mi ha detto di segnarmi il suo numero. L’ho fatto, spero di lavorare bene assieme a lui. Voglio spiegargli come fare a costruire le politiche con i cittadini e perché i civici vincono, può essere molto utile”.
Barattini, l’avvocato modenese sfidante del centrodestra, invece gli auguri glieli ha fatti, ma ha pronosticato che non durerà cinque anni: la maggioranza su cui si fonda il governo Diacci, composta da diverse anime e diversi orientamenti, a suo avviso non arriverà a mangiare il panettone. Il sindaco sorride, spiega che “qui ognuno porta il suo, poi si discute e se ne esce con una proposta unica e tutti d’accordo” e sferra la stoccata: “Sono io che piuttosto chiedo a Barattini se lui resisterà 5 anni a farci opposizione”.
Un commento sulla campagna elettorale (video)