L’impresa edile di San Felice sul Panaro Stabellini va in concordato preventivo. Settore in crisi, quello del mattone, e per le imprese della Bassa il colpo di grazia lo stanno danno i tempi lunghissimi di pagamento per le opere che hanno diritto a fondi pubblici, e in attesa peraltro dei rimborsi per le spese post sisma, molte saltano all’aria in questa surreale situazione in cui in teoria hanno diritto a incassare, in pratica i debiti crescono fino a togliere il respiro. Non è il caso della Stebellini, per fortuna, per la quale il Tribunale fallimentare ha giudicato positivamente la richiesta di entrare in concordato preventivo, cosa che non è concessa a tutte le aziende ormai.
Il Tribunale dice che per la Stabellini – una quarantina di dipendenti e decine e decine di cantieri aperti in tutta la Bassa – quindi è sostenibile il piano di rientro dei debiti, e ora la palla passa ai debitori. Bisogna vedere se accetteranno il piano di rientro proposto. Nel caso di un’altra grande azienda edile della Bassa in crisi, la Baraldi, furono anzitutto i creditori a non accettare il piano di rientro: l’azienda venne messa all’angolo dalle banche, che non accettarono il piano di ridimensionamento dei debiti proposto nell’ambito del procedimento aperto presso il tribunale fallimentare.