“L’Ospedale di Mirandola è sempre meno importante per chi governa”. Lo affermano da Forza Italia Marian Lugli e Antonella Mari, consiglieri comunali a Mirandola. “A più di 5 anni dall’evento sismico che ha colpito le nostre zone, la situazione della Sanità nella Bassa Modenese, ed in particolare dell’Ospedale di Mirandola è in continua regressione – osservano i forzisti in una nota – Nonostante un referendum, un documento sulla riqualificazione del nostro Ospedale votato da tutte le forze politiche di maggioranza e non, sia a Mirandola che all’Ucman, un percorso partecipato e la continua sollecitazione sull’argomento da parte di autorevoli Associazioni e Cittadini, poco ad oggi è stato ottenuto!”.
“Nella Conferenza territoriale sociale e sanitaria del 6 giugno scorso che approvava il Piano per la riorganizzazione degli ospedali , è stato detto che nell’ambito dell’integrazione fra gli ospedali di Carpi e Mirandola, quest’ultimo avrà una vocazione week surgery ( ricoveri chirurgici non superiori ai 5 giorni) e vi sarà eseguita la chirurgia protesica ortopedica. Se così fosse sarebbe un discreto traguardo. Di promesse però tante ne abbiamo avute….
ma intanto tutti i primariati sono a Carpi e sospettiamo che lì rimarranno. Questo fatto non fa prevedere grandi potenziamenti”, proseguono Mari e Lugli.
“Se guardiamo al territorio, anche le Case della Salute sono in alto mare. La previsione dell’Asl è quella di concludere il percorso per la fine del 2019. Per ora solo a Finale Emilia vi è una struttura che si avvicina a una Casa della Salute, le altre già inaugurate sono poco più che ambulatori di medici di famiglia in associazione. Ci pare di capire che si parli molto di potenziamento delle attività sul territorio, anche se con gravi ritardi, per distogliere l’attenzione dalla situazione dell’ospedale. L’una cosa non esclude l’altra; ci può essere un ottima Sanità sul territorio integrata con una completa struttura ospedaliera!
Speriamo almeno che vengano rispettati i tempi di progettazione e realizzazione dell’Hospice di San Possidonio!
L’unificazione anche a livello amministrativo fra Policlinico e Baggiovara ha notevolmente depotenziato l’ambito di intervento della Dirigenza dell’ASL di Modena (sono rimasti Carpi e Sassuolo ospedali di zona e gli altri ospedali di prossimità). Sospettiamo che questo porti ovviamente a una riduzione sostanziale di finanziamenti per la sanità periferica. Se così fosse – chiudono i forzisti – poche sono le speranze di riavere l’ospedale come noi abbiamo fino ad ora auspicato e desiderato”.
Lugli e Mari (Fi): “L’ospedale di Mirandola è sempre meno importante per chi governa”
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