E’ stato un giugno caldissimo, il più caldo degli ultimi due secoli: per trovare una temperatura media come quella che c’è stata a Modena, di 26.1°C-, bisogna andare indietro fino al giugno dell 1830. Lo affermano gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Unimore. Più bassa la media del periodo in periferia a Modena con 24.9°C e a Reggio Emilia con 25.4°C. Scarse le piogge prevalentemente concentrate il giorno 14. Nei prossimi giorni avremo ancora sole e temperature in aumento fino a domenica.
Con una temperatura media di 26.1°C registrata presso la stazione storica dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Unimore, collocata sul torrione levante del Palazzo Ducale di Modena il giugno 2017 risulta il secondo giugno più caldodall’inizio delle osservazioni (1830). “Il record assoluto – ricorda il meteorologo Luca Lombroso – resta quello del giugno 2003, 27.5°C, un evento “hyperestremo” come a suo tempo lo definimmo, per fortuna non ancora superato”. Giugno 2017 batte comunque, e nettamente, tutti i precedenti valori medi mensili del mese ed eccede di ben 3.6°C la temperatura media di riferimento relativa al trentennio 1981-2010 che è di 22.9°C.
Elevati, ovviamente, anche i riscontri alle altre stazioni della rete del DIEF di Unimore, con 24.9°C al Campus DIEF di Modena, nella periferia cittadina, e 25.4°C a Reggio Emilia presso il Campus universitario San Lazzaro. Gli estremi giornalieri sono stati, presso la stazione storica di Modena Osservatorio, 16,4°C come temperatura minima più bassa (8 giugno) e 36.3°C come massima più elevata (23 giugno), che risulta anche il terzo giorno più caldo in assoluto per giugno.
“Si concretizza dunque sempre di più una “nuova normalità” – avverte l’esperto Luca Lombroso -. Aumentano di molto gli “eventi estremi caldi”, e questo giugno ne è una conferma, ma in un quadro che non esclude opposte situazioni, come i mesi di giugno piovosi del 2007, 2008, 2010 e in parte anche lo scorso anno. In particolare, dai nostri dati la temperatura media climatologica trentennale di giugno è passata dai 21.5°c della fine del XX secolo a 23.2°C nel trentennio più recente, mentre le piogge sono aumentate da mediamente 48 mm a 62 mm, ma in un quadro che ha visto aumentare notevolmente la variabilità delle precipitazioni da un anno all’altro”.
Al Campus DIEF la minima più bassa di giugno è stata di 12.7°C (il giorno 9 giugno), mentre la massima più alta è stata di 37.3° (23 giugno). A Reggio Emilia gli estremi sono stati una minima di 13.7° (9 giugno) ed una massima di 37.7°C (23 giugno).
Scarse le piogge. Nella stazione storica di Modena, soli 24.3 mm, la maggior parte cadute durante il temporale del 14 giugno, peraltro distribuitosi molto irregolarmente. Al Campus DIEF, raccolti invece in giugno 61.3 i mm, di cui 47 proprio il 14 giugno. A Reggio Emilia il pluviometro ha raccolto in tutto 34.6 mm, 23.1 mm dei quali il giorno 14.
Nella stazione storica di Modena, in Piazza Roma, dall’inizio dell’anno sono stati misurati 220 mm di piogge, mentre secondo la climatologia se ne sarebbero dovute scendere 297.5 mm. “Per la verità – continua la sua analisi Luca Lombroso – riscontriamo diverse annate, anche di recente, con piogge inferiori, come il 2012 (soli 172.6 mm), e 2006 (190.7 mm) ma ciò nulla toglie al problema della siccità che vede, da un lato, marcata scarsità di pioggia in montagna e, dall’altro, precipitazioni comunque irregolarmente distribuite nelle pianure, a causa dei fenomeni di tipo temporalesco spesso localizzati e quindi non risolutivi del complesso problema idrico”.
Previsione. Il caldo continuerà e riprenderà vigore nei prossimi giorni, a causa della terza espansione in questa estate dell’anticiclone africano, così le temperature risaliranno raggiungendo, nel prossimo fine settimana, nuovamente picchi di 36-38°C nelle zone urbane più calde modenesi e reggiane. Solo fra domenica e lunedì l’ondata di caldo si attenuerà, ma di fatto il caldo e l’estate non ci abbandoneranno.