Una domanda di troppo: “Quanto è costato alle casse pubbliche?” e a Mirandola si è scatenato un pesante fuoco di fila di polemiche su una consigliera comunale, Francesca Guerzoni della Lega Nord. La leghista ha presentato una interpellanza durante l’ultimo Consiglio comunale per chiedere alla Giunta quanto fosse costato alle casse del Comune l’evento “Pastasciutta Antifascista” che si è tenuto il 25 luglio scorso in piazza Costituzione e che ha riscosso notevole consenso tra i mirandolesi.
Una interpellanza come tante, cui il Comune risponde prontamente (“Non è costato nulla, è stato dato il patrocinio gratuito) ma che già dall’altro giorno mostrava qualcosa di strano nell’aria. Infatti, se solitamente le sedute del Consiglio comunale hanno pubblico molto rado, l’altra sera c’erano molte sedie occupate, e tra il pubblico si notavano anche magliette rosse dell’Anpi. C’erano anche- hanno fatto poi sapere dal Pd – alcuni componenti del direttivo mirandolese dell’associazione partigiani.
“Sono arrivate le truppe rosse”, ha scherzato su Facebook il consigliere di Forza Italia Marian Lugli che ha postato un’immagine del pubblico.
Anche la Guerzoni ha postato su Facebook una foto del pubblico e di quelle che definisce anche lei “truppe rosse”, ma mentre Lugli per garantire la privacy delle persone riprese ha fatto una foto tagliando le teste, la leghista invece l’ ha postata mettendo delle “faccine”, delle emoticon, al posto dei volti.
Una pratica molto comune sui social, quella di coprire i volti con delle emoticon. Ma tempo poche ore e nelle redazioni arriva un duro comunicato stampa dell’associazione partigiani Anpi in cui si stigmatizza il comportamento della Guerzoni e si chiedono le sue immediate dimissioni in quanto “assolutamente inadeguata a ricoprire l’incarico” di consigliera comunale. Inoltre, si invitano le “forze politiche democratiche” a “prendere le distanze” dalla Guerzoni.
Poche ore dopo arriva ai giornali un comunicato stampa del Partito Democratico a firma del segretario comunale del Pd di Mirandola Andrea Gozzi.
“Non avendo trovato elementi per fare polemica per via istituzionale sulla “pastasciutta antifascista” organizzata dall’Anpi e dalle associazioni del territorio, la Guerzoni – è l’analisi del Pd – ha preferito sbeffeggiare i componenti del Direttivo dell’Anpi sui social”. Il democrat taccia la leghista di “Un uso dei social non consono a un rappresentante delle Istituzioni” disegnando sui volti del pubblico “facce buffe in modo da deriderne la presenza”. Inoltre, bacchetta Gozzi, “come Partito democratico stiamo valutando se chiedere le dimissioni della consigliera anche se, nonostante la gravità del gesto, non siamo certi possa comprenderne appieno la reale portata. All’interno delle istituzioni non si scherza”
Insomma, critiche pesanti e di raro uso quelle verso la Guerzoni, cronologicamente partite subito dopo la richiesta di chiarimento sui soldi pubblici. Per l’Anpi sarebbero motivate da quel “truppe rosse” (ma perché attaccare solo la consigliera leghista e non anche Marian Lugli che ha usato le stesse parole?, vien da chiedersi) e per il Partito Democratico dalle emoticon sulla foto
Secca la replica della Guerzoni. “Forse al PD e all’Anpi sfugge la conoscenza del social network e che le emoticon sono il mezzo più usato e comune per oscurare i volti. Per rispetto della privacy ho oscurato tutti i volti senza alcun distinguo, appunto perché non è stato fatto in malafede”
E aggiunge: “Per me il fascismo e l’anti fascismo sono concetti storici e non più attuali, vanno studiati a scuola insieme al Rinascimento e non portati in una sala consigliare di un comune dove i cittadini ci hanno eletti per portare avanti battaglie sul territorio e non rievocazioni storiche. In merito alla mozione di sfiducia che il PD sta preparando d’intesa con l’Anpi per richiedere le mie dimissioni – scrive la Guerzoni- ricordo che sono stata eletta con i voti dei cittadini e non con quelli dell’Anpi, nel caso questa farsa continui procederò a presentare una mozione per le dimissioni del Presidente del consiglio comunale, atto difficilmente approvabile dalla maggioranza ma quantomeno possibile a differenza della loro”.
Sull’accaduto interviene anche il segretario emiliano della Lega Nord Gianluca Vinci: “si tratta di un attacco ad una consigliera di opposizione che sta adempiendo il proprio mandato ascoltando le richieste reali dei cittadini mirandolesi del 2017, c’è invece chi al contrario fa politica da anni ’50 e ’60 totalmente scollegata dalla realtà attuale”