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Bosco della Saliceta, inaugurato il primo progetto di rinaturazione e di gestione venatoria

da | Set 30, 2017 | Medolla | 0 commenti

Sabato 30 settembre è stato inaugurato il progetto di rinaturazione e di gestione venatoria a cura dell’ATC MO1 di un’area umida situata ai confini con lo storico Bosco della Saliceta, a Medolla. Si tratta di un’area di circa 5 ettari che sono stati recuperati e bonificati per far convivere – si legge in una nota dell’ATC MO1 – “in sinergia tutela dell’ambiente e uso venatorio”.

“Oggi – ha commentato Stefano Gasperi, presidente dell’ATC MO1 – finalmente possiamo inaugurare questo progetto di recupero ambientale che mette d’accordo ambientalisti e cacciatori, realizzato nel rispetto del territorio e grazie alla sinergia con tutti i nostri partners e al prezioso lavoro dei volontari”.

Il progetto è realizzato con la collaborazione del Consorzio della Bonifica di Burana, Università di Modena e dello Studio Geco. 

“Uno degli obiettivi dell’ATC MO1 – ha aggiunto Luigi Sala, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio – è di ricreare la vita spontanea in questa zone, recuperando le specie selvatiche che stanno scomparendo. In questa area l’attività venatoria è sovrapponibile senza conflitti al recupero naturalistico”.

Due giovani esemplari di testuggine palustre europea che erano stati rinvenuti durante la fase di realizzazione dei lavori sono stati rilasciati durante l’inaugurazione, mentre nei prossimi mesi si aggiungeranno altre specie di pesci che stanno scomparendo come l’Alborella, la Tinca e il Triotto.

Con la consulenza di Riccardo Fontana dello studio Geco, l’ATC MO1 ha curato tutte le fasi che hanno permesso la realizzazione del progetto, dai primi rilevamenti sullo stato dell’area alla progettazione delle modifiche da apportare per aderire alle specifiche richieste dall’uso naturalistico e da quello venatorio. A breve sarà realizzato anche un punto di osservazione per la fauna selvatica.

Per Francesco Tonelli, agronomo del Consorzio della Bonifica di Burana, l’auspicio è che “questo sia solo il primo di tanti progetti simili in modo da costituire una vera e propria rete ecologica”. Il Consorzio collabora all’aumento della biodiversità distribuendo l’acqua in circa 600 ettari di zone umide.

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