Centro anziani Mirandola, nessun trasferimento. Si chiude tutto. A oggi non è stato presentato nessun progetto alternativo, il morale è sotto ai piedi e non è stato firmato nessun nuovo contratto. Cala il sipario su una esperienza tipicamente emiliana, quella dei centri sociali autogestiti dai pensionati, aperti al pubblico e veri luoghi di ritrovo gratuito dei quartieri, che altrove prospera vivace ma che invece qui nella Bassa registra questo finale davvero triste.
In teoria il centro anziani da ottobre avrebbe dovuto essere spostato nell’area a ridosso del bocciodromo: così era stato paventato negli ultimi giorni dopo che era scoppiato il caso della “discoteca abusiva” in cui si era trasformato il centro anziani. In via Mazzone, infatti, la Polizia Municipale ai luglio aveva notificato al Circolo Arci di via Mazzone la sospensione delle attività e comminato una multa di alcune migliaia di euro, dopo aver appurato alcune irregolarità. Una perché la sala da ballo non era stata “collaudata” e un’altra perché le due donne che servivano gli avventori al bar non avevano sostenuto il corso e ottenuto il tesserino per esercitare questa attività. Una tegola da 5.000 euro di sanzioni da pagare.
Così si sta dando corso a quanto deciso all’assemblea di fine agosto, quando i soci, convocati dal presidente Libero Sgarbi e dal direttivo hanno nei fatti sancito la chiusura del circolo. Per pagare le multe è stato adesso messo in vendita il vendibile: piatti nuovi, sedie e tavoli, i giochi per i bimbi, un boiler da poco acquistato, scale, panchine.
“II centro anziani di Mirandola chiude – spiega Roberta Smerieri su Facebook pubblicando le immagini degli oggetti che mostriamo nelle fotogallery- stanno cercando di vendere gli oggetti di loro proprietà per liberare i locali e reperire fondi per la chiusura di tutte le competenze. Mi hanno chiesto di pubblicizzare la cosa. Vi lascio due riferimenti telefonici da contattare per visione oggetti e sapere il prezzo. Numeri: 3456046427 e 3203087369”
Il centro anziani era da tempo in programma che abbandonasse la storica struttura di via Mazzone, particamente in pieno centro, conosciuta e frequentata da generazioni di mirandolesi che qui hanno mangiato migliaia di gnochi fritti. Infatti per quella zona il Comune ha in mente un corposo progetto di reurbanizzazione. L’anno scorsouna delibera della Giunta comunale, approvata il 7 aprile 2016, stabilì che l’area di via Mazzone può essere messa in vendita al prezzo di 1.159.400 euro. Inoltre, una determina del 20 giugno 2016 diede seguito all’indirizzo della Giunta mettendo a bando l’area.
La maxi multa di ottobre ha reso più difficili le cose, ponendo ai gestori il problema di racimolare il denaro per pagarla. E in queste condizioni, di riaprire e ricominciare daccapo – almeno per ora – nessuno ha voglia
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