Nel secondo trimestre del 2017 rallenta, pur mantenendosi in crescita (+4,0 per cento), la tendenza positiva delle vendite all’estero dell’Emilia-Romagna, pari a 14.591 milioni di euro. È quanto attestano i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna. L’export nazionale ha mostrato una tendenza positiva più marcata (+6,3 per cento). Nei primi sei mesi dell’anno, l’Emilia-Romagna si conferma la terza regione per quota dell’export nazionale (13,3 per cento), preceduta dalla Lombardia (26,9 per cento) e dal Veneto (13,7 per cento) e seguita dal Piemonte (10,8 per cento).
Complessivamente la prima metà dell’anno si chiude con un valore export che sfiora i 30 miliardi con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 6,4 per cento.
Nel secondo trimestre del 2017 i contributi principali alla crescita derivano dall’aumento delle vendite di macchinari e apparecchiature meccaniche (+4,7 per cento), dall’apporto dell’industria metallurgica e della lavorazioni dei metalli (+10,2 per cento), delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+9,7 per cento), e dell’alimentare (+8,5 per cento). I risultati sono stati negativi solo per le industrie della moda (-2,3 per cento) e per i prodotti dell’agricoltura e pesca (-1,9 per cento).
Nel secondo trimestre 2017, l’andamento positivo si è fondato nuovamente sulla capacità di cogliere risultati positivi sui mercati europei (+5,3 per cento), grazie a una buona tenuta della crescita in Germania e, in tono minore, in Spagna e Francia, oltre alle performance meno sostanziali, ma notevoli in Polonia (+15,4 per cento) e in Russia (+21,8 per cento). Tiene l’export sui mercati asiatici (+6,0 per cento).
Rispetto a quanto registrato nel primo trimestre il mercato statunitense ha subito un sensibile rallentamento, mantenendo però un trend positivo (+1,4 per cento).