“Solo la vaccinazione obbligatoria permette di proteggere, proprio grazie al raggiungimento dell’immunità di gregge, la salute delle fasce più deboli, ossia i neonati, fino alla somministrazione delle prime vaccinazioni, e i bambini che per particolari ragioni di ordine sanitario non possono essere vaccinati”.
La Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Clede Maria Garavini, è intervenuta al convegno titolato “Tutela della salute di bambini e bambine e salute di comunità, l’attuazione della legge regionale 19 del 2016” che si è tenuto, nell’ambito della rassegna “Il cammino dei diritti” del Festival delle Biblioteche specializzate di Bologna, nella sede della biblioteca dell’Assemblea legislativa. Un appuntamento per fare un primo bilancio dall’introduzione, in Emilia-Romagna, dell’obbligo vaccinale per i bambini da zero a tre anni che frequentano i servizi educativi e ricreativi della prima infanzia.
La copertura vaccinale, ha poi sottolineato Garavini, “va esaminata nella sua dimensione solidaristica e quale fattore primario di uguaglianza sostanziale: la previsione della copertura vaccinale è funzionale all’adempimento di un generale dovere di solidarietà, che pervade tutti i rapporti sociali e giuridici”. Infine, la Garante ha ribadito l’importanza di migliorare la comunicazione sul tema, anche contrastando le informazioni inattendibili. Dai dati forniti dalle Ausl emerge che la copertura vaccinale (relativamente ai nati nel 2015), in Emilia-Romagna, è passata (dal 31 dicembre 2016 al 30 giugno 2017) dal 95,8 per cento al 96,6 per cento per difterite, tetano, polio e epatite b (vaccinazioni obbligatorie), dal 96,2 per cento al 97,1 per cento per l’antipertosse, dal 95,8 per cento al 96,3 per cento per l’antiemofilo b e dal 94,8 per cento al 95,5 per cento per l’antipneumococco.
All’incontro sono intervenuti anche Patrizia Selleri, professoressa di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Bologna, che ha esposto una ricerca, che ha coinvolto 900 mamme romagnole, sull’approccio alle vaccinazioni: “Sono svariate le criticità riscontrate, in quanto le madri partecipano poco alle iniziative dei servizi per la salute dell’infanzia e manifestano perplessità sui programmi vaccinali nonché timori sul rischio delle vaccinazioni; inoltre, si sono riscontrati anche effetti distorsivi dell’informazione, oltre al tema della libertà di scelta”; Maria Grazia Pascucci, del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna, che ha esposto i dati sulla copertura vaccinale in regione e ha descritto l’attività dell’ente sulla materia; Alessandro Ballestrazzi, responsabile della Commissione pediatria dell’Ordine dei medici chirurghi di Bologna, che ha parlato dell’impegno dei pediatri di famiglia sul tema vaccini: “È importante il dialogo e il confronto con i genitori, vaccinare i bambini vuole dire garantire gli stessi diritti a tutti”.