I lavoratori e le lavoratrici della Residenze Primarosa di Carpi hanno conferito il mandato alla Funzione Pubblica Cgil di preannunciare lo stato di agitazione per vedersi riconosciuto il diritto alla retribuzione e al rispetto del CCNL.
Lo annuncia un comunicato del sindacato. Lo stato di agitazione – si legge nella nota – arriva “dopo anni di vessazioni e vertenze individuali – portate avanti anche per vie legali”.
“Sono oltre 30 – prosegue la nota – tra operatori socio sanitari, fisioterapisti, infermieri, addetti alla cucina, i dipendenti della casa residenza per anziani di Carpi che da anni vengono retribuiti a singhiozzo e senza il riconoscimento pieno degli istituti contrattuali. Alcuni operatori devono ancora ricevere parte della retribuzione relativa alle annualità dal 2014 in poi. In questo lasso di tempo la FP/Cgil ha aperto diverse vertenze individuali su svariati illeciti normativi e contrattuali, quali il mancato pagamento di retribuzioni, dello straordinario, del trattamento di fine rapporto, del riconoscimento delle ore accumulate nella banca delle ore, e in alcuni casi addirittura per violazione del Testo Unico sulla tutela della maternità”
“Il personale della struttura – dicono dal sindacato – garantisce quotidianamente che gli ospiti, circa 50, ricevano le cure sanitarie e assistenziali, ospiti che ogni mese versano alla struttura una retta che copre il costo dei servizi. Consideriamo questa vicenda di cattiva imprenditorialità all’interno dell’arretramento complessivo del sistema dei servizi alla persona. Tuttavia non riteniamo che sia consentito accettare che le persone lavorino senza retribuzione”.
Il sindacato si aspetta di raggiungere un accordo in Prefettura nei prossimi giorni “per – conclude la nota -ripristinare la legalità e i diritti all’interno dell’azienda. Viceversa lavoratori e sindacati saranno uniti nel continuare la battaglia fino in fondo per le retribuzioni e per il rispetto di norme e contratto”.