Un vento neanche troppo forte che a Finale Emilia fa tanti danni, sia in edifici vecchi e provati dal terremoto, come le ex scuole elementari, l’impianto fotovoltaico del palazzetto dello sport appena montato, ma soprattutto in un edificio nuovo di zecca, e mai usato: la famosa e famigerata scuola media Frassoni. Proprio lei, la scuola del cemento depotenziato sulla quale è in corso un importante procedimento giudiziario per accertare se, e in che modalità, sia stato usato cemento non a norma di contratto di appalto nella costruzione.
Sono già trapelate indiscrezioni sull’esito delle perizie ufficiali: secondo il sindaco di Finale Emilia è stato in effetti usato cemento diverso, di qualità inferiore al previsto. Ma questo non metterebbe a repentaglio la sicurezza della scuola.
Ora però quanto accaduto venerdì pomeriggio apre un nuovo scenario, che potrebbe anche avere ripercussioni giudiziarie. È colpa del vento forte quanto accaduto o degli edifici costruiti male?
I dati Arpa sul vento
La potenza del vento pomeridiano: le prime stime dei Vigili del Fuoco parlavano di raffiche a 50- km all’ora, la fonte Arpa aggiunge che a Finale ci sono state punte fino a 80 km/. Ma visto che nella zona ci sono state raffiche di 84 km/h a S.Agostino e 95 km/h a Bondeno Burana, perché danni solo a Finale?
Quindi: basta questo vento per scoperchiare una scuola nuova di zecca? C’è dolo? O è un problema di sottovalutazione generale degli effetti dei fenomeni metereologici dovuti al riscaldamento globale, come le raffiche di downburst che talvolta possono creare più danni di un tornado.
L’impressione, commenta il meteorologo Luca Lombroso, è che “nella ricostruzione post terremoto non si è tenuto conto che il clima sta cambiando”. Per le risposte alle altre domande, bisognerà attendere.
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