Fa discutere ancora l’aggressione alla professoressa dell’Istituto Galilei di Mirandola. A intervenire sul caso, finito anche sulle cronache nazionali, è il consigliere provinciale e capogruppo di Uniamoci Area Nord Antonio Platis.
“Oggi – scrive in una nota Platis – dobbiamo dire grazie per quel video che ha permesso di stanare il problema e dobbiamo essere grati alla stampa che ha amplificato e costretto le Istituzioni a porsi degli interrogativi. Senza, sono pronto a scommettere, si sarebbe minimizzato. Mai avrebbero ammesso che l’insegnante sarebbe stata zitta e muta e non avrebbe detto nulla al ragazzo che le ha lanciato il cestino in testa”.
“Quante volte – ricorda Antonio Platis sia come consigliere comunale che in passato come cronista di un quotidiano locale – ho visto l’istituzione scolastica chiudersi a riccio, evitando di affrontare il problema bullismo, droga e criminalità per prendersela con le fonti che danno ai giornalisti le notizie? Una su tutte. Ha avuto più guai il docente che raccontò di una collega presa a ‘sediate’ a Mirandola che l’alunno violento. L’intervento del Ministro Fedeli quali finalità ha? Dire che non era un bullo ma un criminale!? Il caso passa quindi dall’Istruzione alla Giustizia? Scoperchiato il pentolone bisogna trovare le forze ed il coraggio di capire cosa non funziona. Non al Galilei ma nelle scuole italiane. Sono questi gli interventi che vorremmo vedere da Roma”.
“Il caso di Mirandola è emblematico di una criticità diffusa e con evidenti ricadute soprattutto sulla formazione professionale che invece meriterebbe un percorso più chiaro, forte e che valorizzi veramente anche quei ragazzi che, nella scuola, non riescono a trovare uno sbocco ed un progetto efficace. Proprio la formazione professionale – ricorda Platis che con il consigliere Aimi aveva sollecitato l’Assessore regionale Bianchi – è una delle materie in cui la Regione potrebbe entrare maggiormente nel merito, orientandola alle reali esigenze del territorio e ritagliandola ‘su misura’ anche dei ragazzi più difficili”.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore regionale Bianchi che, ospite sabato 4 novembre al Mata di Modena nell’ambito della premiazione del concorso fotografico dedicato a Davide Vignali, ha spiegato ai microfoni di Trc Modena che: “Contro i fenomeni di bullismo bisogna essere assolutamente chiari. Non c’è spazio da noi per questi fenomeni, non c’è spazio da noi per fenomeni in cui la violenza prende il posto delle parole. Le scuole nella loro autonomia hanno tutte le capacità disciplinari per affrontare il tema. Credo sia necessario ascoltare di più. Stiamo vivendo una fase di grande trasformazione del nostro tessuto sociale, quindi si isolano i fenomeni di violenza, ma bisogna avere il coraggio e la forza per lavorare di più sull’inclusione”.
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