Centrodestra Finale Emilia, Garutti si smarca: “Niente Parlamento”. È lo stesso consigliere dimissionario a chiarire quello che sarà il suo destino dopo che ha lasciato il Consiglio Comunale decretando la prima grande frattura nella maggioranza di centrodestra. E spiegando i motivi del suo addio, lancia accuse pesantissime contro i suoi ex sodali, tacciati di immobilismo, di scarse capacità realizzative e di un paese abbandonato a se stesso. Ricalcando così quello che vanno dicendo le minoranze da mesi e che ora trova sponda anche in casa centrodestra.
“La situazione è sotto gli occhi di tutti – scrive Garutti – Quando si prendono impegni con gli elettori o si riesce a portarli a termine o si va a casa. Il ciavad li sta in poc post… Le dimissioni non sono “personali” e nemmeno politiche ma sui fatti. Fatti che non si vedono e se i fatti non si vedono si lascia il posto a qualcun altro. Io non sono un burattino alla mercé di nessuno, sono legato a mio paese e il mio paese è al primo posto”.
Garutti, sostenitore della prima ora del sindaco Sandro Palazzi e il più entusiasta della sua elezione, ci va giù duro quando parla ora del sindaco: “I “Faremo…”, Ci stiamo lavorando…”, “E portate pazienza” oramai non valgono più. Io la pazienza l’ho già persa e quindi ho fatto questa scelta, sofferta ma ben ponderata. Non sono abituato a parlare in politichese non sono mai riuscito ad impararlo e si vede. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno avuto fiducia in me e verso i quali resterò sempre in debito. Chiedo scusa se non sono riuscito ad essere incisivo per far risorgere un paese oramai abbandonato a se stesso”.
Infine specifica: “Il mio non è un addio ma un arrivederci. Ma non perché vado in parlamento”, ma “perché continuerò ad occuparmi del paese con lo stesso impegno di prima ma dall’esterno”.