Una giornata di festa unisce l’Emilia-Romagna alla comunità di Montegallo, nell’ascolano, duramente colpita dal sisma che lo scorso anno devastò l’Italia centrale.
Nel corso di una cerimonia che si è tenuta domenica 5 npvembre, sono state consegnate al sindaco di Montegallo, le cittadelle della sanità e del commercio, due strutture di circa 330 metri quadri completamente antisismiche che ospiteranno negozi, servizi pubblici, oltre a una farmacia e a un ambulatorio medico già attrezzati.
Le opere, in accordo con l’amministrazione di Montegallo, sono state realizzate grazie a una cordata di imprese e di enti pubblici emiliano-romagnoli, capitanati dalla onlus “Tutti insieme a Rovereto e S. Antonio” nata nel 2012 nel territorio del Comune di Novi (Modena) e capofila di “Insieme per ricostruire”.
L’Emilia-Romagna a Montegallo: dall’emergenza alla ricostruzione
Era il 25 settembre 2016, appena un mese dopo il sisma in Italia centrale, quando a Montegallo veniva inaugurata la ‘Cittadella della solidarietà’ realizzata dall’Emilia-Romagna. Scuola, Comune, farmacia, chiesa e la sede del Corpo forestale dello Stato trovavano spazio in 43 moduli prefabbricati (2.500 metri quadri) frutto di donazioni delle imprese.
A metà ottobre i campi della prima emergenza venivano chiusi con un bilancio che registrava 458 prestazioni sanitarie fornite al presidio medico avanzato. Al lavoro per la comunità: 36 infermieri, 13 medici, 3 autisti per 2 ambulanze, 6 veterinari. Nello stesso tempo era stata costituita una rete di assistenza con medici di base, assistenti sociali e psicologi del territorio per fornire sostegno alla popolazione.
Sul fronte amministrativo, un accordo della durata di sei mesi tra Anci ed Emilia-Romagna forniva 425 collaboratori dai Comuni regionali ai 3 comuni ‘adottati’ per un totale di 25 settimane di lavoro a Montegallo; 16 a Caldarola; 14 a San Severino.
Nello stesso tempo, per assicurare continuità amministrativa, l’Emilia-Romagna impiegava nelle zone del cratere 167 tecnici, amministrativi, contabili, assistenti sociali e informatici, di cui 79 a Montegallo, 49 a Caldarola e 39 a San Severino.
La fase dell’emergenza: oltre 1.700 volontari emiliano-romagnoli sul campo
Nella prima fase dell’emergenza, coincidente con i primi sei mesi a partire dal terremoto del 24 agosto 2016, seguito da molte altre scosse, fino a quella nuova, fortissima, del 26 ottobre, a cui si è poi aggiunta la successiva emergenza neve, nelle aree dove è stata chiamata a intervenire la Regione Emilia-Romagna ha portato a termine un’attività diretta di assistenza alla popolazione e supporto amministrativo sul campo che si riassume in questi numeri: 43 mila pasti serviti e 2.936 verifiche di agibilità di edifici eseguite, attraverso l’impegno di 1.706 volontari, di cui oltre 900 a Montegallo, con tutte le oltre 300 associazioni operative in Emilia-Romagna che hanno dato il proprio contributo.
Fra gli interventi portati a termine, la Cittadella dell’Emilia-Romagna costruita a Montegallo nella frazione di Balzo, realizzata in soli 17 giorni dalla prima scossa di agosto dai volontari e dagli operatori della Protezione civile emiliano-romagnoli e divenuta sede di Municipio, scuola, chiesa, ambulatorio, Carabinieri e Corpo Forestale dello Stato. Uno degli interventi più importanti realizzati dall’Emilia-Romagna assieme al Polo scolastico ‘Simone de Magistris’ a Caldarola.
Le imprese donatrici
L’opera è stata realizzata grazie ai contributi di aziende, gran parte delle quali operative sul territorio emiliano-romagnolo, tra cui: Chiesi Farmaceutici, FederlegnoArredo, Consorzio Granterre-Parmareggio, Viega e Tages Capital, Monocibec e Cercol Spa del distretto ceramico, Cantina Paltrinieri, Enerray Spa e Garc Spa.
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