“Mentre il presidente Bonaccini ostenta orgoglioso il suo viaggio in America per favorire l’internazionalizzazione economica dell’Emilia Romagna, con tanto di foto ricordo davanti a uno store, gli ricordiamo che il vergognoso caso di Mirandola, col cestino tirato in testa a una professoressa, lo riguarda direttamente, essendo la formazione professionale una delle responsabilità della Regione”.
Stefano Bargi, consigliere regionale della Lega Nord, interviene con un’interrogazione alla Giunta, in cui vengono richiesti chiarimenti sull’episodio di violenza che ha visto protagonisti alcuni studenti. Gli fa eco Guglielmo Golinelli, coordinatore dei Giovani Padani, che ha denunciato pubblicamente quanto accaduto all’interno dell’Istituto Galilei, diversi giorni prima che la notizia diventasse di carattere nazionale, con la pubblicazione di un video divenuto presto virale: “E’ urgente capire se e come gli studenti coinvolti siano stati sanzionati, partendo dalle note sul registro e se in passato si erano già ‘distinti’ per tali azioni all’interno dell’istituto. Vogliamo conoscere anche la posizione del preside – prosegue Golinelli – : è stato al corrente dall’inizio? Alcuni degli studenti coinvolti – sottolinea il coordinatore dei Giovani Padani – sono stranieri e alcuni sono già noti alle forze dell’ordine: è evidente quanto l’episodio del cestino sia figlio di una situazione che già da tempo doveva essere al limite. Perciò chiediamo anche dati certi sulle nazionalità e sulle relative percentuali negli iscritti”.
Il caso di Mirandola induce a riflessioni tutt’altro che positive sul panorama della formazione professionale. “E’ la spia – spiega Bargi – di un corto circuito nel sistema: a forza di penalizzare la formazione tecnico-professionale, in primis nella cultura, gli istituti diventano spesso ambiente ideale per fenomeni di degrado, mentre manca un serio programma qualificante, ‘di laboratorio’, che attragga chi non ha voglia di studiare, ma vuole iniziare subito un percorso professionale. La Regione ha emanato una legge a riguardo, ma i risultati dove sono? Quello di Mirandola – chiude Bargi – è il caso simbolo di un fallimento”.
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