“Dall’Astrattismo Magico fase seconda degli anni Duemila, alle Carte, Codici e Manoscritti” è il titolo della mostra dell’artista Domenico Difilippo, che inaugura domenica 19 novembre alle ore 11 nell’aula magna Rita Levi Montalcini a Mirandola.
Domenico Difilippo nasce nel 1946 a Finale Emilia. Studia Architettura e Decorazione. A 17 anni tiene la sua prima personale. Alla fine degli anni Sessanta è a Milano, conosce Crippa, Baj e Dova, incontrati al bar Jamaica. Sono anni di ricerca sull’Informale milanese e il post Nucleare. Con Mac Mazzieri è cofondatore del Neo surrealismo storico modenese. Negli anni 1973-86 è tra i maggiori artisti fantastici nazionali. Nel 1982 soggiorna a Parigi. Nel 1987 la sua pittura dall’onirico fantastico volge a una visione indefinibile. Hanno così origine le opere Vittoria alata e Metamorfosi. Erano i semi e gli sviluppi di quel manifesto dell’Astrattismo Magico che redigerà a Brema, il 10 maggio 1991 (opere esposte in anteprima per l’Italia a Palazzo Diamanti di Ferrara). Ha insegnato nelle Accademie di Firenze, Sassari, Venezia, Carrara, Milano a Brera e Bologna, dove è stato vicedirettore. Ha tenuto personali in varie città italiane e all’estero: Parigi, Londra, Lilienthal, Brema, Lussemburgo, Zagabria, Zaragozza, New York e San Francisco. Come operatore culturale ha realizzato rassegne ormai storicizzate tra le quali la Biennale “A. Roncaglia”, di cui è stato direttore artistico dal 1980 al 2004 e per la quale ha realizzato, tramite donazioni, una raccolta d’arte contemporanea permanente a San Felice, dove risiede.
La mostra rimane aperta fino a domenica 17 dicembre il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 19; il giovedì e il venerdì dalle ore 16 alle 18.